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I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

Anima di Lupo ha scritto:


Un grande condottiero carismatico che guida un drappello di 20 uomini verso Altopascio, in montagna e d'inverno, con il nemico (più forte, superiore di numero e lanciato verso una conquista territoriale e culturale pressoché totale....) in agguato. Davvero uno spunto notevole.




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Aloona
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

E.A. Coockhob ha scritto:

Le troppe instat death e la mancanza di un finale positivo hanno il loro senso nel quadro complessivo dell'opera quindi non le conterei come un difetto visto che nemmeno il regolamento sanziona questo genere di scelte espressive. Lo stile è senz'altro molto buono, il livello di mimetismo della prosa ha qualche cascame e ingenuità ma non dobbiamo dimenticare che sono corti che si scrivono per divertimento in tempi ristretti, credo che l'autore avrebbe potuto emendare quei difetti con un po' più di tempo. La giocabilità... Certo non è un capolavoro ma i paragrafi sono ben collegati, non sono riuscito a trovare pecche che meritassero una seria penalizzazione, direi che un dieci pieno sia, per quanto mi riguarda, l'unico voto possibile.

Forse sono molto stanco ma non ho trovato magagne minori come mi capitava sovente l'anno scorso.

Voto complessivo: 10.

Bentornato E.A.C.! Ci  sei mancato smile2

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abeas
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

Anima di Lupo ha scritto:

Mi ha ricordato il mio racconto dell'anno scorso (La Lacrima di Nyxator) in questo senso.

Ma che bello che è! Complimenti!

In un librogame mi piace qualche sano tiro di dado, però penso che un Corto stia a un «Lungo» come un racconto sta a un romanzo: non è solo questione di numero di paragrafi o battute, ci sono differenze più profonde. E infatti trovo accettabilissimo che un Corto non preveda tiri di dado e abbia un regolamento semplicissimo, laddove questo, in un «Lungo», mi lascerebbe insoddisfatto.

Dario III
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

Anche qui arrivo in ritardissimo... sad
Anche qui non posso dire di averne letto abbastanza da farmi un'idea compiuta sad
Infatti ho giocato una partita, sono arrivato rapidamente all'epilogo e non ho piu' trovato il tempo / la voglia di rileggermi tutto per bene.
Non ho ben capito se l'autore vuole andare sopra le righe con una certa dose di umorismo o no (i nomi delle citta', di certi compagni d'arme, e le storie delle guerre sembrano un po' quelli dell'Armata Brancaleone o meglio di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, ma poi nello svolgimento non mi sembra che si vada particolarmente sopra le righe).
Come struttura, mi e' sembrata un'avventura abbastanza classica, dover pero', anziche' perdere punti ferita perdi compagni d'arme, cosa simpatica, ma che evidentemente non mi ha dato lo stimolo per rileggere il corto.

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
re fuso
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

Chiedo venia, il titolo non era come ho erroneamente scritto . Pero' quel che volevo esprimere e' che il racconto doveva essere incentrato su locanda e nebbia, e il secondo corto presentato ( in fuga tra le montagne ) non ruotava molto intorno a queste due cose; non incidevano molto sulla storia insomma.
Abeas che sospetto avresti ?

Votiamo In Enciclopedia!
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sancio
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

Questo corto mi mette molto in difficoltà per il voto: è una di quelle opere che vive di un forte squilibrio che può farle amare o odiare. Dopo alcne letture gli avei dato 4, poi le cose son cambiate e gli avrei dato 8, poi son cambiate ancora dopo riflessioni attente.
Vi dico come la vedo io, dopo averlo letto in ogni singolo paragrafo.

L'opera è sicuramente originalissima, e questo è senz'altro uno dei pregi maggiori. Le vicende del protagonista e dei suoi seguaci sono in parte vissute direttamente attraverso le pagine del suo diario, in parte recuperate (nelle ID) da 4 differenti testi e da canzoni o  filastrocche popolari. Il tutto ammanta il corto di una bellissima luce folkloristica che fa godere ancor di più del bello stile narrativo. Quest'ultimo è senz'altro il secondo pregio del corto: narrazione fluida, con variazione di stile a seconda della fonte (diario, canzoni, libro storico, libro mitico, ecc.) che riesce a trasmettere molto al lettore l'epicità dell'impresa che il protagonista vive.

La parte dove invece il libro va a mio avviso male è la componente di gioco:
Abbiamo al rimorchio 20 soldati e che ce ne facciamo? nulla. Che ne muoiano 1 o 20 non cambia nulla, non c'è neanche alla fine del corto un punteggio  (che comunque sarebbe stato senz'altro stonato) che vari in funzione di quanti compagni riusciamo a portarci dietro vivi; anzi si crea una brutta idiosincrasia con la tabella finale dove si dice ecco il destino del compagno tal dei tali, se non è morto. Una cosa che odio proprio.
C'è un solo finale, quindi tutte le peripezie prima a che sevono? perchè scegliere una via anzichè un altra? che conta quale dei miei uomini muoia? qualunque cosa faccio alla fine crepo. E questa potrebbe anche essere una trovata innovativa se fosse stata sfruttata meglio, se cioè, indipendentemente dalla mia morte, ci fossero stati dei risvolti differenti a seconda dei percorsi fatti. Mettiamo così: se passo dalla foresta perdo 7 uomini, se passo dai tunnel 15, se scalo la montagna 18; allora giunti al solito finale si potevano avere tre epiloghi in cui se si fosse rimasti con soli 2 uomini questi accettavano i regnanti; se si fosse rimasti con 7 questi potevano tentare una rivolta ed essere tutti giustiziati; infine portando ad Altopascio 15 uomini questi avrebbero potuto, anni dopo, sovvertire i regnanti e riappropiarsi del potere.
Diversamente a seconda dei percorsi potevano morire l'uno o l'altro dei compagni che si sarebbero potuti rivelare figure chiave nei tempi futuri del regno: Magari se sopravvivevano Zantoreo e Giorusto avrebbero potuto attuare una rivolta, mentre se a sopravvivere fossero stati Isidro e Clitumno avrebbero potuto mediare l'integrazione dei popoli, eccetera.
Ancora meglio se le vicessitudini viste nei vari percorsi avessero avuto una ricaduta sulla figura morta di Manrisio: lascia cadere i compagni sulla montagna (pur non potendo far altro) viene ricordato come vile; combatte con gli zombie al villaggio, si narra che egli fosse si forte e fiero da diventare rispettato dai morti e diventare loro intermediaro, una volta trapassato, col regno dei vivi, per cui gli viene santificato un giorno dell'anno. In parte è quello che succede con le ID, ma sarebbe stato ancora più efficace se lo stesso meccanismo fosse stato applicato all'unico finale, chiedendo all'epilogo se avessi dei codici riguardanti questo o quest'altro episodio che avresti potuto vivere lungo il tuo percorso.
Ho qua sopra solo raffazzonato 2 idee in croce per far capire quale sia il punto: la totale inutilità, così come è sfruttato, del comparto ludico: ininfluenza dei percorsi e dei compagni sul finale.

Volendo razionalizzare il tutto sulla base dei parametri suggeriti:

Narrazione: spigliata e piacevole, originale nella sua formula, rappresenta il punto di forza del corto: 9,5
Giocablità: bassa, al di la delle tante scelte possibili in materia di percorso, non si ha la possibilità di influenzare l'epilogo della vicenda:2
Divertimento: il godimento dell'esperienza di gioco è minata dalla percezione che si ha dopo poche battute, di non avere uno scopo definito, ne di avere un influenza sugli accadimenti narrati. Resta la voglia di scoprire le ID sicuramente tra i paragrafi migliori dell'opera e che invoglia alla lettura di tutti i paragrafi: 7,5

Voto finale 6,5, che per quanto appaia ai miei stessi occhi micragnoso, riflette le mancanze di una storia magnificamente narrata ma poco capace di coinvolgere attivamente il lettore

Complimenti all'autore

ilsaggio79
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

Eeeeeehhhhh.

Ragazzi, ragazzi miei, perché sprecate così le buone idee?

Posso riassumere il mio commento a In fuga tra le montagne con una sola frase: è il primo Corto, anzi la prima opera a bivi tout court, che io abbia letto, che vive ESCLUSIVAMENTE dei paragrafi di morte.

Il testo è un pastiche nel senso più becero del termine, cioè un pasticcio: parte in medievalorum, passa ad un italiano da blog nella parte principale, poi nei finali mescola un po' di questo e un po' di quello, con ballate a metrica casuale, medievalorum 2.0, pseudofiorentino rinascimentale, e titoli in latino vero perché sì.

Come ho detto, però, i finali di morte sono i paragrafi più belli, per il senso di mito e di mistero che evocano. Il testo del "diario" è piatto che più non si può; non mi ha coinvolto per nulla. Qualche bella situazione c'è (la torre maledetta, per esempio), ma si poteva descrivere molto meglio. Purtroppo la voglia di creare atmosfera fa a cazzotti con la necessità di scrivere il diario non di un esploratore alla Marco Polo, ma di un soldato in fuga. E da questa scazzottata, voglia di una cosa e necessità di un'altra ne escono belle tumefatte. Si raggiunge l'assurdo nella scena dei compagni che stanno precipitando dalla montagna: ma come puoi pensare che una scelta simile si possa mettere su una pagina di diario? Mi ricorda il diario trovato da Pip in La Legione dei Morti, dove c'è scritto qualcosa come "Eccoli, stanno arrivando, devo mettermi in salv aaaaargh gulp splat gurgle!" smile2

Anche la modalità di presentazione delle scelte è assai schizofrenica, con stili diversi da paragrafo a paragrafo, senza una coerenza di fondo. Ad esempio, le scelte sono quasi sempre in seconda persona, ma al 45 sono in prima persona.
E i paragrafi di morte io li trovo telefonatissimi, così come la maggior parte dei pericoli. Cioè, finisci in un villaggio di zombi e devi veramente porti il dubbio se lasciare qualcuno di guardia per la notte? Uno strano tizio ti invita nella sua capanna senza una parola, e tu accetti l'ospitalità? Ti hanno detto di proseguire al buio, non sei ancora morto nonostante ti trovi al buio, e pensi che seguendo la luce non verrai meno al patto?

C'è poi il problema che l'avventura vive solo di situazioni, nonostante il nutrito numero di personaggi. Non c'è un minimo di background per niente e nessuno.
Arrivano 'sti invasori: e chi cazzo siete? Esercito Invasore #2.571, pronti a farvi il culo!
Tutti pronti alla pugna, quand'ecco che si alza 'sta nebbia che non vedi e non senti un tubo. Da dove viene? Boh. Perché influenza solo noi? Boh. No aspetta, forse non influenza solo noi, ma allora perché all'inizio ci hanno inseguiti? Boh. Perché all'inizio ci inseguivano, e in un bivio cercano di tenderci un'imboscata a poca distanza dall'arrivo, se poi tanto alla fine ci aspettano tutti belli grassi e al calduccio in una locanda? Boh.
Il finale, poi. Ci sta tutto, per carità, ma non lo trovo molto toccante. Mi fa molto "oh, finalmente siete arrivati, vi davamo per dispersi però è un mese che vi aspettiamo qui col culo al caldo ruttando cervogia, non si sa mai che ricompariste. No perché, abbiamo conquistato tutto, ma eravamo terribilmente in pensiero che ricomparisse questa ventina di uomini a massacrarci tutti quanti. Ah sì, perché mentre giravate nella nebbia e nel gelo abbiamo ammazzato il vostro re e conquistato il regno. You mad, bro? Sorridi, che domani muori!"

E quei 20 compagni? Niente background, solo un aggettivo quando muoiono e un paragrafetto di postground alla fine. Ora. C'è un percorso nel quale il destino di 3 soldati viene predetto. Ciò mi fa quasi pensare che, inizialmente, quella tabella finale potesse avere qualche impiego ludico in più. Un punteggio, un achievement, qualcosa. Magari ogni percorso era legato a una conclusione particolare. Altrimenti, come mai solo su quel percorso si fa un esplicito riferimento alla tabella? E invece no. È un dettaglio buttato lì, solo che ti rovina anche il finale perché ti anticipa che di lì a poco perderai 10 uomini e arriverete alla fine in 3. Se hai già letto il finale lungo un altro percorso, quindi, sai già anche esattamente quanti uomini perderai nei prossimi paragrafi. Tutto telefonato.
Per la cronaca, se non ho fatto male i conti, il minimo di uomini che puoi perdere è 7, e il massimo 17. Ma anche questo non ha alcuna conseguenza. Potevano esserci 10 compagni come 30. Nessuno di loro ha segni particolari, abilità particolari, un ruolo particolare: sono solo degli Expendables, pedine, miseri numeri senz'altro scopo che essere crocettati su una tabella. Perché muore Giorrusto e non Paersinne? Così. E comunque non è vero, perché Paersinne muore praticamente sempre, poveraccio. Così.

E questo mi porta a parlare del fatto che non ho "sentito" granché questo racconto, e nel giro di due letture mi sono ritrovato a disegnarne il grafo, matita e blocchetto alla mano, ignorando invece la tabella dei soldati, che tanto non ha alcuna conseguenza. E quando ti riduci a considerare l'aspetto "bivi" nudo e crudo, vuol dire che la sospensione dell'incredulità si è rotta. Ma del resto, potete biasimarmi? Ci sono ben due paragrafi, per giunta consecutivi, in cui la scelta è "Vai a destra o a sinistra?". Insomma, "destra o sinistra" è l'unico modo che c'era per fare un bivio non telefonato?

E poi sì, ecco, non ci avevo pensato, ma condivido l'opinione che tutti i pericoli che il prode Manrisio si trova ad affrontare sono esterni. Sarebbe stato interessante che questa nebbia corrompesse i nostri soldati, o lo stesso Manrisio; che li confondesse, che facesse vedere ciò che non è, che fosse qualcosa di più di... eh... una coltre di nebbia che ostacola la visibilità in una terra che è comunque ostile già di suo. In questo modo, invece, la nebbia è solo un escamotage per rientrare nel bando di concorso, del tutto inutile ai fini narrativi e ludici. La maggior parte delle scene del Corto resterebbero tali e quali senza la nebbia.

Quindi, l'unica vera attrattiva del Corto, per me, sono i paragrafi di morte. Dove si respira tutto il mistero e la tragedia di questi poveretti mandati a morire.

Sul versante "dettagli tecnici", segnalo:
- in molti paragrafi, l'intestazione "X° giorno" non è separata dal resto del testo. Questa è pura distrazione, perché dubito che voglia riflettere qualcosa tipo "Manrisio sta finendo la carta e non può più concedersi spaziature"
- l'idea di mettere solo "Vai" e il link cliccabile invece del numero di paragrafo, mi sa tanto di trucchetto per mascherare il fatto che i paragrafi non sono stati rimescolati. Purtroppo, ciò rende il Corto assolutamente infruibile in versione cartacea!

E per la cronaca, il mio grezzissimo grafo:

http://i.imgur.com/UwxgE9V.jpg


Voto: 5,5

EGO
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

abeas ha scritto:

Bentornato E.A.C.! Ci  sei mancato smile2

Guarda, visti i trascorsi, se vuoi me ne vado.

Il miglior materiale per gdr gratuito da 150 anni: http://makemake.forumfree.it/

E.A. Coockhob
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

E.A. Coockhob ha scritto:

Guarda, visti i trascorsi, se vuoi me ne vado.

Quali trascorsi?
Nessun voto è sbagliato, non vedo perchè dovresti andartene.  neutral

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abeas
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne

Mi astengo dal votare.

Mi è piaciuta l'idea e l'ambientazione. Purtroppo, ci sono elementi della storia che vengono solo accennati (tipo quando si parla degli dèi, ma anche la stessa faida in atto tra due regni) e sarebbe stato bello vederli approfonditi. Devo dire che i paragrafi di morte mi sono piaciuti... uhmm... da morire. Tanto che me li sono andati a cercare apposta. Tuttavia la parte ludica manca. Posso tornare al comando di un plotone o assieme a due compagni malconci, e non cambia proprio nulla. Peccato perché da come era stata presentata la scheda in cui depennare i compagni caduti, le premesse erano sugose.

Non lo trovo né un esperimento riuscito, né un lavoro da cestinare. Mi ricorda soprattutto un lavoro "alla Thraves", sia l'autore a decidere se questo è un complimento o meno, ma per me la questione rimane neutra.

Fuor di concorso:
Narrazione: 4 di quantità. I cambi di stile secondo me penalizzano la qualità della storia
Giocabilità: ininfluente
Divertimento: 7,5. E' interessantissimo scoprire come i posteri tramanderanno la nostra dipartita e quali saranno le leggende alle quali daremo vita
Schermo: 16''
Sottotitoli: .srt by LucasCorso
Edizione: 3.5
Palmares: argento a Seoul
Peso atomico: 15,9994
Rapporto di compressione: 37%
Gusto: fragola, banana, cane bianco
classe: ladro(2)
segno: acquario
capienza: 360l
imc: 26.14 (lievemente sovrappeso)
emoglobina: 14.5 g/dl
trascinamento: 9.95 N/m

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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