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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Un lavorone!
Devo prendermi qualche giorno, perchè appena l'ho aperto e gli ho dato un'occhiata mi sono detto: "Ecco, questo avrò un voto prossimo al 10".
Però devo leggerlo con più calma, perchè non riesco a giudicarlo dopo un solo giorno.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

cronaca della partita in team della famiglia tas kai: io impersono manlio, mio figlio impersona tony ("perchè dal disegno sembra il più giovane, e io sono il più giovane"; poi si scopre che ha 40 anni, contro i 38 di manlio... smile ), mia moglie impersona natasha. stasera ci siamo limitati a leggere le presentazioni dei personaggi, da domani si gironzola per la locanda.

io ho letto anche il regolamento, mi piace. quando avremo concluso la partita farò tutte le altre considerazioni.

mi trovate anche su http://temalibero.forumfree.it/
le foto dei miei doppioni su flickr

SkarnTasKai
MeGATrON
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Mah, in effetti all'inizio c'è tanto da leggere, però mi è sembrato scorrevole e divertente; ci sono paginate di regole ma, se andiamo a vedere, sono intervallate da molti disegni e in realtà il sistema pare semplice: l'autore si è dilungato solo per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco. Insomma, la mia prima impressione è positiva!

Dario III
Inadatto a regnare
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Ragazzi, ma nessuno si è accorto che è un LG nello stesso spirito della serie Combat Heroes di Joe Dever?
EDIT: Hyeronymus si!  smile

firebead_elvenhair
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

firebead_elvenhair ha scritto:

Ragazzi, ma nessuno si è accorto che è un LG nello stesso spirito della serie Combat Heroes di Joe Dever?
EDIT: Hyeronymus si!  smile

Beh sì, certo. Però, come ho scritto, quelli non non li ho mai giocati.

Per altro temo che non valuterò questo corto: non posso stamparlo e non voglio rovinarmi gli occhi sullo schermo.
Mi dispiace perché è indubbiamente un gran lavoro.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Davo per scontato che fosse chairo! Quei libri vennero tradotti proprio sul nostro sito, e siccome Sabretooth voleva salvare le inziali a coppie, dopo i facili "Barone Bianco" e "Nobile Nero", si apri' una faticosissima contrattazione per "Mago Magenta", "Cerusico Cremisi", "Stregone Scarlatto" eccetera, eccetera... che ricordo ancora con grande ansia e incubi cromatici!  rolleyes

Stanno qui: Combat Heroes

Seven_Legion
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Seven_Legion ha scritto:

si apri' una faticosissima contrattazione per "Mago Magenta", "Cerusico Cremisi", "Stregone Scarlatto" eccetera, eccetera... che ricordo ancora con grande ansia e incubi cromatici! !

Stregone Scarlatto spacca. E comunque il problema poi si è risolto da solo, ci siamo fermati a Nobile Nero smile.

Prodo
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Sono riuscito a stamparlo e a giocarlo. Ci rifletto ancora qualche ora, poi darò il mio parere.

phantomfh
Grande Maestro Ramas
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Premetto che ogni frase che segue è da intendersi implicitamente preceduta da un "secondo la mia modestissima opinione". Lo dico perché penso che il mio sarà un punto di vista di nicchia (già mi sento una particella di sodio).
Anzitutto, l'ho già detto, complimenti al disegnatore che ha fatto un lavoro egregio. Bravissimo!
Vengo al punto cardine della mia valutazione, ovvero la struttura del racconto che, come già evidenziato, è quella delle vecchie avventure per pc.
Io ci giocai parecchio, tanti anni fa, con grande divertimento. Forse questo è il motivo per cui non riesco ad apprezzare questo corto.
Le avventure grafiche sfruttavano la potenza peculiare del pc permettendo di automatizzare tutte le fasi meccaniche di gioco. La trasposizione su carta (o peggio pdf) diventa troppo macchinosa e si perde quell'immediatezza delle avventure grafiche che permetteva di concentrarsi sugli enigmi.
Il meccanismo di gioco sembra ben pensato sulla carta, ma all'atto pratico è troppo complicato da gestire con carta, matita e dadi... e gomma.
Se si iniziano a prendere e lasciare oggetti con frequenza, o fare altre azioni nelle varie stanze, tenere traccia di tutto è davvero scomodo e rischia di diventare il "centro dell'azione", mettendo in subordine il gioco vero e proprio.
Penso che questa struttura mal si adatti a un libro-gioco.
Spero che anziché sviluppare un LG completo con una tale struttura l'autore valuti la possibilità di usare i mezzi informatici che sono decisamente più adatti, a tutto vantaggio del divertimento del giocatore che non dovrà tenere un registro di cosa prende, cosa lascia, dove lo lascia, non dovrà lanciare dadi, e finalmente potrà godersi appieno gli enigmi e i combattimenti.
Una nota sui paragrafi che, come ho detto in un post precedente, a mio parere sono troppo lunghi.
Il mio voto complessivo è basso per i motivi sopra detti.
Le capacità sono indiscutibili, il mezzo usato invece lo ritengo decisamente una forzatura.
Non me ne voglia l'autore.

Voto complessivo: 6

p.s.
I libri Barone Bianco e Nobile Nero non mi hanno mai convinto per gli stessi motivi.

phantomfh
Grande Maestro Ramas
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Alla fine leggendo il post di Phantom devo dire che mi trovo d'accordo con lui su molti punti.
Le avventure fantasy alla Eye of Beholder hanno trovato la loro piena realizzazione in un contesto, quello informatico ancora per molti versi "limitato" dei computer a 8/16 bit, proprio perché il mezzo artificiale era in grado di gestirne tutti gli aspetti "corollari" e la componente ludica: lanci di dadi, inventario, cambio di ambientazioni, mappe, spostamenti di oggetti, raccolta e abbandono degli stessi, equipaggiamento, combattimento, interazione e quant'altro.
Ora, ho letto che per alcuni tutto questo è semplicissimo da padroneggiare anche leggendo un Corto su un file .pdf, e faccio i complimenti a questi utenti per la loro versatilità. Ma io devo ovviamente tenere conto della mia esperienza.
E il sottoscritto, condizionato da tutti i propri limiti, ha faticato moltissimo a gestire la moltitudine di elementi di cui sopra.
Mi sono avvicinato al racconto con l'intenzione di rispettare pedissequamente le regole: ho preso un foglio di carta, una matita, una gomma, 3 dadi (o meglio un simulatore di dadi sul PC), ho compilato tutto il registro, e sono partito. Dopo alcuni turni mi sono accorto che se volevo annotarmi sul foglio le varie azioni compiute nelle stanze, tenere conto dei movimenti, gestire l'equipaggiamento e l'ingombro dello stesso nello zaino, consumare pozioni, cambiare armi e aggiornare i modificatori, perdevo un minuto a paragrafo.
Mi sono detto, "Ok, non è molto: pur di vivere un'esperienza interattiva innovativa e gratificante è uno scotto che vale la pena pagare".
Proseguendo però non ho potuto fare a meno di constatare che mi stavo annoiando e che quel minuto pesava a ogni passo di più. Da piccolo scotto da pagare si stava trasformando in autentica palla al piede. L'esplorazione andava per le lunghe, e questo poteva anche essere un bene, ma le stanze cominciavano a ripetersi rendendo monotono anche il mio peregrinare. A tale situazione si aggiungeva lo sforzo sempre più intenso che facevo per non perdermi "pezzi" nella gestione del personaggio (e probabilmente senza volerlo ho anche "barato": credo di non aver segnato tutti gli spostamenti che ho fatto).
Man mano che la soglia dell'attenzione calava a causa della stanchezza diventava sempre più difficile mantenere il controllo su tutto.
Devo dire che con il trascorrere dei turni di gioco la prospettiva di non farcela a  trovare tutti gli oggetti dispersi (stavo impersonando il paladino e mi mancava il pomello della spada) mi angosciava sempre di più, perché in quel momento non me la sentivo proprio di affrontare una nuova sessione di gioco.
E alla fine il problema principale è quello, perdersi uno dei pezzi dell'arma: perché obiettivamente è vero che è molto difficile distinguere il pomello della spada e il bastone dell'ascia, e che ci sono varie figure che possono portare all'equivoco. Ma questo secondo me accade anche per la freccia dell'arco elfico: ci sono infatti due immagini che personalmente mi hanno lasciato in dubbio fino all'ultimo (paragrafo 7 e paragrafo 22), e alla fine per essere sicuro ho dovuto leggere la soluzione.
Per il resto l'avventura scorre via liscia senza creare troppi problemi. E' facile reperire almeno un'arma con bonus +3, e questo rende tutti i combattimenti abbordabili, a meno di non avere una sfortuna nera con i dadi. Anche le trappole sono ben tarate, e alla fine il malus di danno che può scaturirne è gestibile anche in caso di fallimento, visto che in giro si trovano diverse pozioni e anche una dispensa.
Gli enigmi crittografici finali poi sono un ostacolo più perché il lettore può essere stanco per la sessione di gioco precedente che per la loro effettiva complessità: abbiamo 30 minuti di tempo per scioglierli, e personalmente non ne ho impiegati mai più di 7 o 8.
Ormai credo che gli habitué del concorso lo sappiano bene: quando leggo un racconto apprezzo moltissimo la capacità di trasformare gli apparenti limiti del mezzo espressivo (poco spazio a disposizione, poca possibilità di approfondire le tematiche) in virtù. I grandi maestri del genere sono stati tali proprio perché in grado di trasmettere in pieno il senso di precarietà, di immanenza, di "incompletezza" cui le scarse pagine di una narrazione compressa costringono.
Nella presente occasione l'autore è riuscito nella difficile impresa di ribaltare tutto questo: ha sfruttato ogni spazio che il regolamento gli concedeva per arricchire il suo lavoro, rendendolo massiccio. Però durante questa operazione non si  è accorto, a mio parere, che l'opera stava diventando fin troppo "raffinata", e si stava trasformando di fatto in qualcosa di molto diverso da un corto.
La linea che divide elaborato da pesante, acuto da ridondante, curato da poco giocabile è sottile, e in questo caso si balla continuamente tra una caratteristica e l'altra, con il costante rischio di sconfinare, rischio che in certi momenti si concretizza con evidenza.
Personalmente una situazione di questo tipo non mi piace, e la trovo anche eccessivamente sminuente di quelle che sono le caratteristiche di un buon corto.
Probabilmente eliminare dal regolamento del concorso il tetto massimo di pagine impiegabili, che per molte edizioni c'è stato, non si è rivelata una buona idea.
Dopo un preambolo simile penserete che La Triade per Prodo si meriti un votaccio. Invece non è così.
Perché alla fine non posso non rimanere ammirato e affascinato dall'enorme impegno profuso per la realizzazione di quest'opera. I disegni sono meravigliosi, sempre opportuni, quasi sempre chiari, ed estremamente adatti all'ambientazione. Mi piace moltissimo come sono stati resi i personaggi, anche quelli citati, che pur riconoscibili solo da alcuni particolari sono estremamente somiglianti alle controparti reali (la cura estrema dedicata a mettere in risalto il seno di Media Eva mi fa pensare che il disegnatore sia un maschio smile). Mi piacciono le armi, gli sfondi, la mobilia: un piccolo capolavoro insomma.
Inoltre utilizzare una modalità di espressione mista, sfruttando a fondo tanto il testo quanto le immagini, e riuscire a farlo con intelligenza costituisce un valore aggiunto che non si può ignorare, a prescindere dalla considerazione se l'idea sia o meno innovativa.
E pure di fronte alla struttura di gioco devo togliermi il cappello: al di là di tutti i dubbi che ho sull'effettiva usufruibilità in questo contesto di un regolamento tanto elaborato, non posso fare a meno di pensare all'enorme quantità di lavoro profuso per far sì che ogni cosa funzionasse. E tutto questo in soli quattro mesi.
Anche il comparto narrativo, sebbene tendente alla ridondanza laddove presente, e forse anche un po' pomposo, è fresco e chiaro nella descrizione degli eventi. Inoltre è invogliante: man mano che le situazioni si susseguono suscita un progressivo desiderio di scoprire cosa ci sta accadendo, di esplorare meglio ambienti e di affrontare personaggi e creature. E non mi preoccuperei troppo della coerenza logica, delle spiegazioni razionali sul perché e il percome il dungeon si trovi lì con la sua popolazione di mostri: in realtà l'avventura che viviamo si palesa come una sorta di intermezzo onirico, che arriva dal nulla e nel nulla scompare. E in tal modo lo dobbiamo interpretare, tant'è vero che quando andiamo a ricercare, nell'epilogo, l'edificio e i nostri aguzzini non ne scoviamo la minima traccia.
Io credo che La Triade dei Ludi Infernali trasposto in ambiente informatico, con la gestione di alcuni parametri demandata al computer sarebbe un autentico capolavoro, perché lo spessore che lo caratterizza è pazzesco. E in quest'epoca di app e di software di creazione di libri interattivi che spuntano come funghi questo tipo di conversione dovrebbe essere alla portata con uno sforzo non eccessivo.
In un concorso di corti in formato .pdf però accusa il colpo e la sua potenzialità non solo si disperde, ma a tratti lo penalizza. Rimane un'opera sopra la media, che merita un encomio e che tutto sommato per l'enorme quantità di lavoro profuso può a mio parere aspirare al podio. Ma non alla vittoria finale, e questo è un vero peccato.

Narrazione: 7
Giocabilità: 7
Divertimento: 5.5

Globale: 7

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