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I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

FinalFabbiX ha scritto:

Piccolo appunto: girovagando in internet, malgrado io di tarocchi non ne conosca niente, mi è parso di capire che le stanze non c'entrano affatto con il significato simbolico ma solo con il nome del tarocco(ESEMPIO: nella stanza della torre c'è una torre, malgrado il tarocco simboleggi la rinascita; nella stanza del matto c'è una persona, niente a che vedere con la leggerezza che il matto simboleggia).

Insomma...sulla Torre hai ragione ma la Giustizia invece "che tutto livella"?
Io ho notato un mix delle due cose. Un significato a volte "letterale" come dici tu e altre volte "simbolico".

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Anima di Lupo
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

GGigassi ha scritto:

in generale i nomi che io ho trovato un pochino ridicoli, cosa che porta a una certa sospensione dell'incredulità.

NB: la sospensione dell'incredulità è l'atto di mettere da parte il proprio giudizio critico per accettare come veri i fatti che accadono nelle opere di fantasia.
Quello che intendevi dire è "rottura/interruzione della sospensione di incredulità"  wink

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Anima di Lupo ha scritto:

    FinalFabbiX ha scritto:
    Piccolo appunto: girovagando in internet, malgrado io di tarocchi non ne conosca niente, mi è parso di capire che le stanze non c'entrano affatto con il significato simbolico ma solo con il nome del tarocco(ESEMPIO: nella stanza della torre c'è una torre, malgrado il tarocco simboleggi la rinascita; nella stanza del matto c'è una persona, niente a che vedere con la leggerezza che il matto simboleggia).

Insomma...sulla Torre hai ragione ma la Giustizia invece "che tutto livella"?
Io ho notato un mix delle due cose. Un significato a volte "letterale" come dici tu e altre volte "simbolico".

Sì, hai ragione, a volte i tarocchi ci azzeccono, ma secondo me è comunque una cosa abbastanza "intuitiva", quello che volevo far notare è come, secondo me, l'autore i tarocchi non li conosca.

Approfitto anche per aggiungere due dettagli del corto che mi sono piaciuti, ma ho tralasciato nel commento.

1)nella stanza del bagatto giocheremo con 3 carte, e se faremmo il tiro per tentare di indovinare avremmo 1/3 delle probabilità di indovinare: complimenti all'autore misterioso, perchè di errori di probabilità nei librogame ce ne sono a bizzeffe.

2)nell'introduzione viene detto che nessuno è mai stato visto uscire dall'agone con le ricchezze che si dice vi si celino, e infatti non c'è modo di ottenerle nel corto: un particolare davvero azzeccato, rispecchia in qualche modo veri avvenimenti storici, come ipotetiche isole dell'eden che si pensava si trovassero nel pacifico e alla cui richerca sono partiti migliaia di marinai.

Aggiungo però anche due aspetti negativi:
1)perchè il matto è segnato nel quadrivio come collegamento? secondo le regole non è in alcun modo raggiungibile, e crea tanta tanta confusione.

2)molti tentano l'agone, ma nel testo ne troviamo al massimo 4 (forse un quinto, ma non sono sicuro). Secondo me in qualche modo si poteva risolvere.

FinalFabbiX
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Aloona ha scritto:

Zaluna è un nome BELLISSIMO.

Foleo sembra veneto bigsmile

GGigassi
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

FinalFabbiX ha scritto:

1)perchè il matto è segnato nel quadrivio come collegamento? secondo le regole non è in alcun modo raggiungibile, e crea tanta tanta confusione.

Secondo le regole del quadrivio

Se hai già visitato sette Stanze, pesca una carta in più, ma ignorala se non è il Matto. Se ne hai già visitate undici, pescane un'altra in più, ma ignorala se non è il Matto.

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Final, Baba... vi do mezza giornata per correggere un paio di indegni strafalcioni, poi vi sbatto in prima pagina.  smile
A Lone l'ho già beccato.

Quanto al fatto che l'autore non conosca i Tarocchi... non sono d'accordo. Ci sono alcuni dettagli che fanno capire come li conosca abbastanza da creare delle alternative quando era meno facile rappresentare la carta in via diretta. Il lago per la Luna, primo tra tutti: anziché la luna in senso letterale, è stata usata la sua associazione con l'elemento acqua e le "creature acquatiche" (nella carta viene spesso rappresentato un granchio=segno del cancro). L'Appeso è una carta che indica circa quel che mostra, cioè situazioni in sospeso, a volte con connotazione leggermente negativa, quindi il paragone con il prigioniero minacciato da nemici che potrebbero tornare mi è parsa calzante. Ho più l'impressione che si sia servito a volte delle simbologie e a volte delle raffigurazioni più facili da comprendere al pubblico e più d'impatto, come nel caso della Ruota.
La Giustizia non capisco che v'ha fatto: cosa altro vi aspettavate? Indica il raddrizzamento e il riequilibrio di situazioni sbilanciate, meglio di così non poteva inventarsela.
Il Carro è forse quella che si discosta un po' di più dal significato più esatto della carta, ma... novità in arrivo, viaggi e altri significati associati non erano semplici da associare al racconto. Credo che la scelta di porre dei "percorsi" sia stata buona, che poi abbia usato la carta più in via simbolica non mi ha sconvolta, personalmente.

GGigassi ha scritto:

Foleo sembra veneto bigsmile

A me invece ricorda un alveare e trovo il suono adatto... fa pensare al vento, "folata", qualcosa di cavo quindi... per associazione (mia, almeno), celle, incavi o una grossa cella.

A head full of dreams

Aloona
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Dario III ha scritto:

La struttura è complessa ma ben oliata: permette di giocare partite potenzialmente lunghissime (virtualmente infinite)

Anch'io ho fatto il solito pensiero a un certo punto...e se non pesco mai uno dei tarocchi? Però non è successo... smile

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Anima di Lupo
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

SCRITTURA
E' scritto in modo frettoloso, spesso questo è un bene perché trasmette bene l'impressione di un mondo onirico, movimentato, precipitoso. A volte è un po' una rottura di scatole e le frasi non sono sempre scelte in modo chiarissimo.
C'è qua e la qualche errorino di punteggiatura. I nomi dovrebbero essere resi più eufonici.

REGOLAMENTO
Un po' complicato ma ci può stare. Mi è piaciuta molto la gestione della magia, davvero. I combattimenti sono ben bilanciati e gli scontri vengono gestiti bene nei vari passaggi. Per essere un librogame ha troppa componentistica ma siccome ci sono le app per pescare dadi e carte chissene.

TRAMA/AMBIENTAZIONE
Molto buona ma vanno rivisti i nomi e messe un po' di spiegazioni extra per chi non è un nerd.

Voto totale globale: 8.

Il miglior materiale per gdr gratuito da 150 anni: http://makemake.forumfree.it/

E.A. Coockhob
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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

FinalFabbiX ha scritto:

L'errore più grande, tuttavia, è la facilità con cui è facile craccare il sistema di gioco: bastano pochi tiri (io già alla seconda stanza c'ero arrivato) per capire come sia possibile uscire dalla metà delle sale senza interagire mimimamente con ciò che sta dentro ma continuando a guadagnare punti fato...

Questo non è certo l'errore più grande del Corto.

Anzi, probabilmente non è neppure un errore. Pensa un pò se avessimo dovuto assorbirci ogni volta per forza TUTTI i paragrafi, TUTTI i combattimenti, TUTTI i tarocchi, ecc... avrei lanciato il Corto dalla finestra...
La strategia di evitare certi passaggi "penalizzanti" mi pare più che legittima e il fatto che semplifichi le cose ci sta perfettamente. È parte integrante della strategia, se vogliamo. wink

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Re: I Corti di LGL 2016 - 1° - L'Agone degli Erranti

Aloona ha scritto:

Permettetemi un'osservazione (specifico ai neofiti che è mia abitudine discutere le opinioni in via del tutto letterario/opinionistica/discorsiva e non andar contro ad altre idee. In pratica, prendetela come un puro dibattito letterario), ma come si fa a dire che uno con la capacità di far vivere in quel modo i personaggi dei tarocchi in poche righe non è abile a scrivere? Sono certamente gusti, ma è molto meno facile rendere dei caratteri, delle atmosfere e delle personificazioni in poco tempo e con poche pennellate giuste, che buttar giù lunghe descrizioni.
Faccio degli esempi delle mie preferite, se posso:

XI. La Forza "Sei in una grande sala, dalle pareti cariche di armi, trofei, arazzi e coppe preziose. In fondo c'è un trono su cui siede una donna bella e vigorosa; ai suoi piedi è accovacciato un leone. La donna si alza ed esclama: «Battiti con me, senza armi né incantesimi, per il puro gusto della lotta, oppure esci di qui». (La Forza, esito positivo) "Alla fine di un'aspra lotta, la atterri e la tieni avvinta. «Mi hai battuta», dice la donna, rilassandosi all'istante. Allenti la presa e lasci che si rialzi; lei loda la tua forza e, mentre ti riarmi, ti dona una splendida cintura".

Non so voi, ma in due parole ho visto questa specie di valchiria in tutta la sua imponenza e anche sensualità. Solo dal modo di parlare e dal gesto diretto con cui si alza e ci sfida e dal modo di reagire quando viene battuta. Il contorno di trofei e il leone, che richiama la carta, parlano anche per lei.

XII. L'Appeso
Sei in una stanza delle torture. Alla destra, l'Uscita, alla sinistra, una tetra porta di ferro. Ai vari tavoli, ruote e sedili c'è una sola persona ancora viva: una fanciulla dall'aria esotica, dalla pelle coperta di tagli e bruciature.
«Liberami!» ti supplica, «prima che tornino i Torturatori!»

Geniale. Tutto mi aspettavo tranne l'idea di una schiava in una sala di torture. "Una fanciulla dall'aria esotica" in un ambiente pieno di strumenti di morte. Che altro c'è da dire?

IV. L'Imperatore
Sei in un vasto prato, punteggiato da pochi grandi alberi; l'Uscita pare come appoggiata su una quercia, poco più in là. Un uomo sui quarant'anni, dai movimenti energici e lo sguardo acuto, ti fissa intensamente a pochi passi di distanza. Indossa un farsetto di cuoio e porta una mazza d'arme, appoggiata sulla spalla con disinvoltura, e una daga al fianco. Ha anche una bella collana, su cui brilla una grossa gemma rossa. «Mente o corpo?», ti chiede con un ampio, franco sorriso.

Ora, pare una stronzata, ma pensiamoci: poteva essere il solito tizio seduto in trono che ti ordinava qualcosa. Invece l'ambiente è luminoso e aperto, una specie di quadro onirico e ci sono quelle due o tre "pennellate" che rendono perfettamente l'idea di un saggio ma forte imperatore. In particolare "l'ampio e franco sorriso" con cui ci sfida, i "movimenti energici e lo sguardo acuto" (fa presagire che ci sarà qualcosa di più che un duello canonico, l'imperatore è sia forte che saggio). E' un uomo sui quarant'anni, non il solito vecchio re, già rende l'idea di un uomo maturo ma ancora vigoroso. La gemma rossa, da il senso del potere e gli abiti quello della ricchezza, ma anche della sobrietà (non sono pomposi). Perfino la scelta dell'albero cui sta vicino è azzeccata: una quercia, simbolo di antichità e forza, un albero solido e che incute rispetto. Quest'uomo è un saggio leader e la sua giovane età probabilmente inganna rispetto alla sua "pericolosità", ma non trasmette "cattiveria". Due parole ben scelte e ce l'ho inquadrato.

Parliamo del mio preferito in assoluto:
I. Il Bagatto
Ti ritrovi in mezzo ad alcune tende da fiera, variopinte ma consunte. Su una occhieggia incongruamente l'Uscita; a due passi da te, invece, un giovane dagli abiti vistosi ti saluta da dietro un banchetto: «Volete giocare, signore?» ti chiede con un freddo sorriso."

E ancora:

"«Non troverete niente, signore», dice il giovane, mentre entri in una tenda dopo l'altra, trovandole tutte vuote, silenti.
«Sono andati via tutti, ormai», commenta poi, indicando il banchetto davanti a sé."

Ora, da uno così, ad una PRIMA occhiata, mi aspetto minimo che mi cacci fuori un palloncino con scritto "galleggiamo tutti". E' inquietante. E' colorato e cordiale, ma circondato di tendoni spogli e un ambiente desolato, il suo sorriso è freddo. E' ambiguo e sono già certa che rischio brutto con lui, ma che probabilmente ha ottime cose da ottenere. Perfino la scritta "uscita" è messa in modo incongruo, i tendoni sono "colorati ma consunti", tutto da la sensazione che ci sia qualcosa di storto sotto l'apparenza giocosa. Che altro serve?

Spero di aver reso l'idea di quel che intendo. Secondo me, pur potendo sempre migliorare e ricordando che si tratta di un Corto, questo autore sa scrivere eccome. Ha solo uno stile sintetico, ma di sicuro sa scegliere le parole. Per quanto mi riguarda è un pregio.

Semplicemente la mia recensitrice (la cosa?!? mad ) preferita!  applauso
Mi viene quasi voglia di alzare il voto (cosa che non farò, cari Organizzatori, tranquilli).
Come si fa a non pendere dalle sue labbra? Lo so Aloona che te lo dico ogni anno eh...ma quest'anno l'adulazione vale doppia...Direttrice!! cool

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