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VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

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Buona Pasquetta a tutti.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

Parola alla Terna!



A causa di Pasqua e Pasquetta, le recensioni della potentissima Terna arrivano con un po' di ritardo. È tutta colpa mia perché Domenica ho aperto il mio uovo di cioccolato e un Gremlin mutante ne è fuoriuscito prima di lacerarmi il viso. Ho passato Pasquetta all'ospedale "Herbie Brennan" nel reparto "vittime di creature immaginarie": è così che ho conosciuto Jimmy che è caduto dal suo unicorno zombie, prima di farsi mordere.
Ma adesso sto meglio (Jimmy un po' meno), la vita continua (anche per lui, ma diversamente) e possiamo leggere le recensioni della Terna! Tranne Jimmy...

Adriano ha scritto:



REGOLAMENTO
Il regolamento sembra pensato apposta per moltiplicare in modo esponenziale la rigiocabilità: ben 10 personaggi diversi e la scelta di 2 di 4 capacità. Una scelta abbastanza inusuale. E’ vero che alcune abilità dei generi sembrano un po’ pretestuose, ma forse era giusto non complicare ulteriormente.
Molto gradevole il foglio del personaggio.
TRAMA
Ad essere sincero, non avrei mai pensato di dover impersonare un libro! L’autore, con uno strano sistema di movimento tramite segnalibro, è riuscito a dare movimento ad un soggetto statico: la trama fila, l’antefatto quantomeno genera una grande curiosità. Alla fine ci troviamo di fronte ad un corto di tipo simil-investigativo.
Mi sembra ben pensato anche l’epilogo (quello completo, intendo), un piccolo colpo di scena che di certo non fa gridare al miracolo, ma che ho trovato abbastanza gradevole.
NARRAZIONE
Senza infami a e senza lode: di certo non è il punto forte del corto.
Una cosa, in particolare, non mi è piaciuta affatto, e cioè la gestione dei dialoghi. Praticamente, quando comunichiamo con un libro, l’essenza del dialogo si traduce in poche righe che rappresentano l’indicazione che ci viene fornita. Brutto. Mi sarebbe piaciuto avere un piccolo abbozzo di dialogo, una presentazione, un saluto perlomeno. Capisco il poco spazio a disposizione, e capisco che forse l’autore vuole dare per sottintese le presentazioni tra libri, ma così è abbastanza brutto da leggere. Magari si potevano “camuffare” gli indizi, o inserirli all’interno di una frase... non so, fatto sta che così mi sa di meccanico!
Piccolo appunto: al paragrafo 10 è Cagliostro, non Kagliostro (che invece è il nome di un utente!)
STRUTTURA
Direi interessante: la prima parte assomiglia ad una mappa, gestita tramite il sistema di crocette nel foglio del personaggio. L’autore se l’è cavata così, neanche troppo male.
La seconda invece è lineare, anche qui però ci sono alcuni rimandi a mappa (tipo le due stanze una di fronte all’altra).
Se, in linea generale, l’autore è stato anche in grado di non generare loop (a parte l’impossibilità di raggiungere il paragrafo 55, sembra completamente sfuggito all’autore), mi pare ci siano delle incongruenze, una su tutte quella sul vincolo di comunicazione per i libri di Fantascienza: perché al 16 il testo parla di un contatto successivo al primo se solo nei libri di Fantascienza ci sono le specifiche sulla seconda lettura?
PARTE LUDICA
Ad una prima occhiata, pensavo che questa fosse la parte più interessante del corto, giocando però mi sembra di vedere che qui ci sono più luci che ombre.
Mi è piaciuta molto tutta la sezione strategica del racconto (scelta del personaggio in base alle abilità, scelta delle capacità, scelta dell’ordine di lettura dei vari generi), che spinge il lettore a crearsi una strategia di scelta e lettura sulla base di ragionamenti di priorità: visto il numero di personaggi, le scelte sono sempre diverse e le strategia cambiano di partita in partita, non ci sono tracce di true path. Insomma, davvero bene.
Quello che invece mi ha deluso fortemente, e che secondo me va ad intaccare il valore di questo corto, è la parte degli enigmi. Mi spiego meglio. Ho trovato sostanzialmente 5 enigmi:
- enigma del puzzle (16): dai, per favore, questo non si può neanche definire enigma, la difficoltà è talmente tarata verso il basso...
- enigma del settore medicina (16): pretestuoso e quasi irritante, non mi è piaciuto affatto.
- enigma del codice cifrato (16-59): uno è l’indizio dell’altro, ma siamo di fronte all’ennesimo codice cifrato! Tra l’altro qui proposto in modo un po’ banale... Direi che l’anno prossimo i giudici, invece che vietare i codici, possono vietare i codici di conversione lettera-numero!
- enigma dei numeri romani (30): già meglio, però... cioè parliamo sempre di un enigma che consiste in una meccanica conversione e poi una sottrazione... completamente avulso dal contesto del gioco.
- enigma del settore geometria (16): siamo alla fine della lista e questo è il primo vero enigma dei cinque. Tra l’altro, la difficoltà è livellata verso il basso, perché basta guardare una delle operazioni per capire uno dei simboli, da lì a cascata si trovano tutti. Anche qui avrei apprezzato uno sforzo superiore che mi portasse ad utilizzare di più la logica.
A conti fatti, gli enigmi sono una delusione, sembra come se l’autore avesse voluto inserirli perché doveva, però non avesse voluto esagerare con la difficoltà per non scontentare i lettori che non sopportano l’uso degli enigmi.
Ecco, questo ragionamento mi porta ad una conclusione ben più profonda su questo corto: c’è di tutto, e il tutto è proposto in maniera fin troppo ruffiana...
Vuoi i vari personaggi? Ci sono. Vuoi le abilità? Eccole. Per gli amanti degli enigmi, cinque casi ci sono; per chi non li ama: beh, sono a prova di bambino, quindi i detrattori non si lamenteranno. Vuoi gli oggetti? Ci sono, però si può finire il libro pure senza... I punti di esperienza? Ci sono anche questi, ma il libro si può finire anche se non se ne prende neanche uno... Vuoi altra variabilità? Ci sono anche tre modalità alternative, di cui la più difficile non la giocherà nessuno, quella facile è per aggraziarsi chi non ama le difficoltà, e dulcis in fundo c’è anche la modalità cooperativa, per aggraziarsi chi ama giocare in gruppo.

In definitiva, una bella trama e una struttura anche interessante, ma nel complesso un corto davvero troppo ruffiano, quindi, che vuole essere un po’ tutto senza fare bella figura: vuol essere un po’ carne, un po’ pesce, un po’ riso, un po’ pasta, un po’ frutta, un po’ verdura, ma finisce per diventare un mix indefinito che, alla fine, ti mangi pure, ma poi ti viene da dire: “Si, vabbè, ma che roba e?”.

DarioIII ha scritto:


Ecco un Corto strano e originale, cresciuto a pane e bando, che cerca di trarre il meglio dal tema del concorso e dalle limitazioni tecniche da esso imposte.
Il regolamento, a prima vista complicatissimo, come nel corto precedente scoraggia un po’ perché fa presagire una lettura più complessa di quella che sarà poi in realtà; di fatto esso consta poi della descrizione dei vari ‘personaggi’ e di quattro possibili capacità speciali e quindi, una volta operata la scelta, non presenta particolari difficoltà. Resta però che i libri tra cui scegliere sono a mio avviso troppi e che l’aggiunta delle abilità speciali amplifica la difficoltà di approccio al corto, respingendo un lettore casuale: per me si sarebbe dovuto preferire un pool più ristretto di personaggi giocabili, lasciando agli altri generi il ruolo di ‘personaggi non giocanti’. Le capacità speciali e i personaggi non mi paiono ben bilanciati, ma lo sono forse in certe blasonate serie? Dopo la prima run, essendo quasi ovvio farne almeno un’altra, si è indirizzati a scegliere meglio e la cernita di personaggi e capacità finisce per essere parte integrante della sfida.
Emergono fin da subito alcune ambiguità procedurali (per es. la descrizione della capacità Giallo, che onestamente non ho capito prima di leggere altri commenti), cui si aggiungono nel corso della lettura qua e là refusi e altre ambiguità, nonché qualche bug di collegamento. Non me ne voglia l’autore, non ce l’ho con lui in particolare, ma queste trascuratezze paiono un deprecabile Leitmotiv dell’edizione attuale (non mi risulta che nelle precedenti fossero così frequenti). Come organizzatori quest’anno abbiamo evitato di inserire nel bando l’opzione errata corrige, dal momento che gli autori nelle precedenti edizioni vi avevano fatto scarso ricorso, ma se questo è il trend pare imporsi un recupero della norma.
Al cuore del Corto è un’originale ‘sfida a punti’: finire il corto non è di per sé difficile, a mantenere vivo l’interesse e indurre, quasi costringere alla rilettura è il desiderio di raggiungere la performance migliore, peraltro alla portata, anche perché gli enigmi presentati sono di difficoltà ragionevole e si prestano in buona parte alla soluzione anche da parte di solutori meno che abili, come il sottoscritto; alcuni li ho trovato particolarmente simpatici e ben posti.
Interessante la struttura del corto: un’articolata parte iniziale, combinatoria, in cui il lettore può raccogliere un numero variabile di indizi che gli verranno utili nel seguito (solo uno di questi indizi, a quanto mi pare, è indispensabile per proseguire), facendogli accumulare più punti in vista del range finale e raccogliere informazioni che verranno utili per schivare le instant death presenti più avanti. Superata questa prima fase, che l’autore ha voluto saggiamente movimentare con un paio di eventi, e passato il collo di bottiglia del paragrafo 

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68,
si entra nell’avventura vera e propria, di struttura lineare; un discreto lavoro preliminare nella sezione precedente e un minimo di buonsenso 

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(perché mai avvicinarsi alla politica???  wink
garantiscono la possibilità di finire il corto anche se, come già accennato, raggiungere il finale migliore implica un lavoro preliminare più che discreto e un po’ più di un minimo di buon senso, rendendo la rilettura del corto quasi irrinunciabile anche per un lettore distratto.
I finali diversi, che corrispondono poi a un diverso livello di accesso alla verità, sono un’autentica chicca che in qualche modo rispecchia la diversa profondità di risultato che può essere raggiunta da una ricerca bibliografica, che può essere più o meno accurata; sta a noi decidere se accontentarci di una verità parziale o se lavorare per raggiungere un livello di conoscenza superiore. 
Lo stile ‘minus is more’ ben si attaglia al tipo di esperienza di gioco auspicata dall’autore. Penso però che si sarebbe dovuto lavorare di più per caratterizzare i vari genere di libri: qualche tentativo in questo senso è stato fatto, qualche buona pennellata è stata data, ma da questo punto di vista il Corto è un po’ un’occasione sprecata. Le appendici e la soluzione, infine, sono un gradito tocco.
Per concludere, un corto divertente e originalissimo, che riesce a farmi giocare e a divertirmi attraverso uno strano personaggio in cerca di verità esistenziali nei cui panni, magia delle magia, finisco col trovarmi più a mio agio che non in quelli di personaggi assai più credibili e ‘mainstream’; che mi trascina in una strana fiaba distopica, dalla amara morale, senza però farmi perdere il sorriso.

Pirata delle Alpi ha scritto:



Wow, questo è un altro UFO... chiamate Roberto Giacobbo!
In questo libro, il libro sei tu! L'autore ha dimostrato di avere un'immaginazione molto grande. Questo Corto è uno dei miei preferiti.

Parte Narrativa:
Immagino le difficoltà incontrate dall'autore misterioso per descrivere le azioni di un libro che si muove, comunica e agisce quasi come se fosse una persona. Leggendo questo corto, mi è venuta in mente la musica di Modeste Moussorgski (sopratutto il secondo movimento di "Quadri di una mostra":  gnomus) e "Nell'antro nel Re della Montagna" di Edvard Grieg (o, se preferite quando Topolino fa l'Apprendista Stregone) e vedevo questi libri muoversi e "parlare" tra di loro... un effetto raro e magico, bravo autore! La narrazione ci porta in questo mondo post-apocalittico nel quale l'umanità ha comesso l'irriparabile. Nessuna radiazione, nessun zombie e niente ersatz di Mad Max. Niente da dire, mi è piaciuto un sacco!

Parte Ludica:
Ho fatto u po' fatica con le regole, ma è come quasi tutto nella vita: se non capisci la teoria, capirai la pratica. La scelta del Protagonista è davvero vasta, il ché permette di fare e rifare il corto senza stancarsi e scoprire cose nuove. Avrei preferito una spiegazione più dettagliata sui Punti di Esperienza, e sui diversi stati "Sporco", "bagnato", ma questo lo scopriamo dopo. Gli enigmi sono interessanti, benché alcuni molto semplici (quella del 24, con le forme geometriche, il corpo umano con i puntini...). Bene la "raccolta punti" che permette di sbloccare gli epiloghi. Forse l'unica cosa che mi ha infastidito è l'eterno ritorno al paragrafo 37, che ho trovato troppo "automatico" e poco elegante.

Conclusione:
Nonostante qualche pecca di cui abbiamo già parlato nel topic, questo corto mi è piaciuto. Regole semplici, ma efficaci quando le si sanno mettere in pratica. Una scelta enorme di Protagonisti e delle avventure originali che possono aver finali vari (e pure una ID) e poi, poter interpretre il proprio libro favorito è una cosa pazzesca!

Apprezzo sempre l'inventiva e questo lavoro è uno dei più originali delle utlime edizioni dei Corti. Bravo autore!

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

Pirata delle Alpi
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

Pirata delle Alpi ha scritto:


Adriano ha scritto:




Piccolo appunto: al paragrafo 10 è Cagliostro, non Kagliostro (che invece è il nome di un utente!)

Io l'avevo interpretato proprio così, col nome dell'utente wink

GGigassi
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

Adriano ha scritto:

a conti fatti, gli enigmi sono una delusione, sembra come se l’autore avesse voluto inserirli perché doveva, però non avesse voluto esagerare con la difficoltà per non scontentare i lettori che non sopportano l’uso degli enigmi.
Ecco, questo ragionamento mi porta ad una conclusione ben più profonda su questo corto: c’è di tutto, e il tutto è proposto in maniera fin troppo ruffiana...

Ammetto di aver fatto il tuo stesso ragionamento sugli enigmi più facili del solito e ne ho tenuto conto nel voto.

Anche se bisogna ammettere che il livello di difficoltà è personale: per me il tuo (bellissimo) True Path era molto difficile, quasi troppo, ma per altri (più dotati intellettualmente, cito per tutti l'amico abeas, non me ne vogliano gli altri) è stato notevolmente più facile.

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Anima di Lupo
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

Anima di Lupo ha scritto:

Ammetto di aver fatto il tuo stesso ragionamento sugli enigmi più facili del solito e ne ho tenuto conto nel voto.

Sono in linea con l'approccio più "user-friendly" del concorso di quest'anno. Credo abbia influito anche la possibilità di pubblicazione di Tombolini, e l'idea che l'opera potesse essere destinata a un pubblico più ampio e di non addetti ai lavori o appassionati dello zoccolo duro.

Prodo
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

Per me la semplicità (o meglio, l'immediatezza) degli enigmi è stato il pregio maggiore del corto.

Zakimos
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

Pirata delle Alpi ha scritto:

È tutta colpa mia perché Domenica ho aperto il mio uovo di cioccolato e un Gremlin mutante ne è fuoriuscito prima di lacerarmi il viso. Ho passato Pasquetta all'ospedale "Herbie Brennan" nel reparto "vittime di creature immaginarie": è così che ho conosciuto Jimmy che è caduto dal suo unicorno zombie, prima di farsi mordere.
Ma adesso sto meglio (Jimmy un po' meno), la vita continua (anche per lui, ma diversamente) e possiamo leggere le recensioni della Terna! Tranne Jimmy...

lol  lol  lol  lol  lol  lol  applauso

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

E finalmente arrivo anche io a votare questo corto, approfittando dell'apposito art. 22. Confesso che un mese fa, quando il racconto venne pubblicato, ebbi un rifiuto "a pelle" nei suoi confronti, dovuto al regolamento complesso e al loop iniziale: mi si incrociarono gli occhi e procrastinai fino al termine.

Avendo più tempo, l'hop rigiocato e devo dire che non è poi così male. L'idea del libro senziente con caratteristiche analoghe a quelle della propria trama è bellissima e mi ha ricordato molto il film "Pagemaster" (mi stupisce anzi che nessuno dei commentatori lo abbia ancora citato) e anche questa biblioteca labirintica e diroccata è molto suggestiva. Caro autore, sei riuscito nell'improbabile impresa di essere originale e contemporaneamente centrare il tema del bando: i miei complimenti.

Sullo stile narrativo non ho molto da dire: ci sono qua e là un paio di refusi (che spero verranno corretti per la pubblicazione nella raccolta 2018) ma niente che mi dia fastidio. È un po' più fastidiosa l'alternanza tra discorso diretto e indiretto anche perché non riesco a immaginarmi se i libri parlino con le parole o si limtino a scambiarsi flusso di dati e informazioni.

La giocabilità è buona perché non occorre affidarsi al caso, basta un foglio per segnarsi le innumerevoli informazioni e variazioni che avvengono nel corso dell'avventura. Non credo si possa parlare di un vero e proprio true path ma il sistema dei finali multipli fa capire che c'è solo un modo per scoprire la Verità, che poi è lo scopo del nostro personaggio.
È evidente che il complesso sistema di creazione del personaggio finisca per favorire alcune combinazioni e sfavorirne altre ma alla fine si tratta di un corto ed è facile ricominciare da capo.

Sono felice di essermi ricreduto sui miei pregiudizi iniziali e assegno quindi al racconto una valutazione positiva.

Voto inviato a Pirata delle Alpi.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

Carissimo Adri, sei stato super anche quest'anno! applauso
Complimenti davvero, mi dispiace che ti sia sfuggita la vittoria ma Cupe vampe era un osso duro.

Sei un grande autore di Corti e di LG tradizionali, rendi bene sulla lunga distanza e come scattista. wink

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Anima di Lupo
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri

Grazie Matteo, faccio i complimenti anche a te per il 2° posto, ovviamente.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno letto il mio corto.
Devo dire che il problema più grande di questo corto è stata la tempistica di scrittura: appena abbiamo pubblicato il bando, la prima storia che mi è venuta in mente è una storia ambientata in un futuro apocalittico, ambientazione che non era riuscita molto con “E venne il giorno...”, allora ho deciso di riprovarci.
Purtroppo, casini vari mi hanno fatto rimandare la scrittura per tutto ottobre, novembre e dicembre.
Giunto ai primi di gennaio, a trasloco ultimato, mi ero ormai messo il cuore in pace. Ma non è stato abbastanza: il 7 o l’8 gennaio mi sono messo in testa di volerlo scrivere davvero, quindi ho iniziato a buttare giù paragrafi su paragrafi in maniera furiosa e compulsiva, mentre il regolamento prendeva corpo solo a scrittura dei paragrafi inoltrata... E’ stata una settimana di lavoro intenso, troppo intenso: arrivare al 13 gennaio con il corto ancora da impaginare, betatestare, correggere, mescolare i paragrafi e rileggere è stato francamente troppo, e la fretta con cui ho lavorato non ha fatto altro che ripercuotersi sul corto stesso... troppe imprecisioni, un regolamento a tratti poco chiaro e con troppa carne al fuoco.

Con questi presupposti, mai avrei immaginato potesse arrivare terzo un corto figlio della fretta con cui l’ho concluso... Eppure è stato così.
Mi sono comunque divertito a scriverlo e a proporlo a tutti voi.

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Adriano
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