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Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

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Questo corto non prevede soluzioni.
Ricordo che le votazioni saranno aperte dal 22 Febbraio fino alle 23:59 del 30 Aprile.

Buona lettura e discussione!


(relativo numero della Gazzetta: 28 - Viaggio nell'immanenza)

Ultima modifica di: Adriano
Apr-21-21 17:30:05

FinalFabbiX
Signore del Totoautori 2016
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Re: Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

Buon sabato ragazzi ;-)

Oggi la scelta casuale ricade su questo Corto. Ho sbirciato già qualcosina durante la colazione, mi sembra di capire che sia fortemente orientato sul viaggio extra-dimensionale. Poche regole, pochi fronzoli. Si preannuncia interessante.

Flay4Fight
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Re: Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

Eccoci qui. Oggi ho affrontato il Corto in questione. Bene - ma non benissimo.

Prima di tutto complimenti all'autore per l'idea di base: il viaggio in un'altra "dimensione" (il mondo dell'immanenza, appunto) con la possibilità di sospendere al bisogno e tornare nel mondo reale recandosi a un dato paragrafo. Il numero di volte in cui è possibile è però limitato da certi eventi. Il protagonista può accumulare punti STRESS - i quali possono precludere la felice conclusione del gioco, e ottenere alcune parole-chiave, nella più classica delle meccaniche LG.

L'implementazione di queste regole mi è piaciuta, anche se avrei voluto avessero peso maggiore. Magari una sorta di punteggio al termine del Corto per dar vita a classifica finale. I paragrafi in cui si accumula STRESS non sono molti e alcuni sono facilmente intuibili (come anche le instant deaths). Anche qui come il corto che ho letto in precedenza c'è un unico epilogo. Big up per l'effetto sorpresa, anche se giocando mi era venuta una mezza idea che

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 
i vari personaggi incontrati avessero un che di familiare (ne ho giusto 3-4 nella mia vetrinetta dei ricordi, più "La Rocca" bigsmile)
Solo il nome del protagonista non lo conoscevo e cercando non ho trovato riferimenti.

Buona la scrittura. In linea generale è un bel Corto con una bella idea di fondo che rispetta il bando. Secondo me il regolamento (punti Stress, codici e uso della Chiave) avrebbe potuto essere approfondito di più.

Flay4Fight
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Re: Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

Altro Corto molto bello. Mi sembra ben scritto e ben strutturato (di regole io ne avrei messe di meno, però, a differenza di Flay4Fight). E ovviamente c’è il piacere della rivelazione “vintage” del mondo in cui ci troviamo, che forse è una paraculata per cavalcare la nostalgia anni ’80 ma non così smaccata, in fondo. Noto che ci sono vari codici da raccattare, devo mettermici d’impegno…

GGigassi
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Re: Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

Confermo le ottime impressioni iniziali. Oltre a una certa varietà di situazioni e alla struttura abbastanza complessa ho apprezzato il fatto che, a differenza degli altri Corti ambientati in due mondi, qui non ce n’è uno “buono” e un altro demoniaco/horror/ombroso ma sono entrambi solari, per così dire.
Noto che quest’anno c’è una certa abbondanza di Corti con un epilogo univoco in cui quello che importa è il tragitto fatto per arrivarci.

GGigassi
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Re: Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

Rileggiocato abbondantemente. Confermate le ottime impressioni iniziali. Confesso di aver avuto qualche difficoltà all’inizio nel ricordarmi di usare l’uscita di sicurezza dell’8, che se ho ben capito permette di accedere a delle alternative altrimenti non consentite dal ritorno con i paragrafi citati nel testo, che sono le uniche che ci permettono di trovare il finale (o meglio “pre-finale”) migliore.
Pur nella brevità del testo l’autore è riuscito a inserire parecchia sostanza e la prosa, dove non è sacrificata dallo spazio, è evocativa con qualche punta di piacevole ironia. Il meccanismo non punitivo delle regole (possiamo morire, ma se ci siamo tenuti delle “fughe” all’8 possiamo evitarlo facilmente) ben predispone il leggiocatore che è invogliato a ritentare. E così anche la longevità del Corto ne guadagna.
Ho un dubbio sulle regole, o meglio sulla loro meccanica: se uso l’8 per sottrarmi alla situazione in cui becco il secondo Stress vado all’8 oppure al 20? Di logica dovrei andare al 20, credo.
Ignoro se il ritratto fatto del protagonista sia veritiero, spero di no. Però se non lo fosse l’autore sarebbe passibile di denuncia. smile2

GGigassi
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Re: Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

Recensione di Prodo (già pubblicata sulla pagina Fb di LGL, ma la riporto anche qui):


28 Viaggio nell’Immanenza: Un uomo ha un dispositivo chiamato chiave, che gli consente di esplorare a suo piacimento, o quasi, un mondo parallelo. La tematica del doppio universo è quindi rispettata, ma cosa ci va a fare questa persona nella realtà alternativa? Chi la abita e soprattutto cosa sta accadendo lì? Tutte domande che troveranno la loro sorprendente risposta una volta terminata l’avventura…
PRO
1)    L’idea di lasciare un paragrafo “libero” per gestire a proprio piacimento il passaggio da una realtà all’altra è veramente buona. Aumenta la profondità del racconto e lo carica di componenti strategiche che altrimenti non avrebbe, perché questa opzione può essere usata per evitare dipartite premature, trappole o situazioni sgradevoli. Peccato che la struttura molto semplice dell’opera lasci diverse possibili evoluzioni di un simile approccio inesplorate, ma la trovata in sé è eccellente, e si presta per futuri impieghi più massicci e completi.
2)    Diciamolo chiaramente, la parte migliore del corto sta nella sorpresa che progressivamente sveliamo su chi sono gli abitanti dell’universo parallelo e che tipo di guerra è in atto. Rendersi conto che stiamo vivendo un’avventura con i Masters, e che i nostri compagni sono Tee-la, He Man, Ram Man, Man at Arms, Stratos, mentre gli avversari sono Skeletor, Beast Man, Merman e compagnia fa emozionare. Ancora una volta, come era accaduto nel racconto dedicato a Street Fighter, l’elemento che fa la differenza non sarà facilmente colto da tutti: ma per noi sui 40 (poco sopra o poco sotto) l’esaltazione portata dalla ventata nerd-nostalgica sarà potente.
3)    L’epilogo è ottimo. Non i finali in sé, che sono vari, alcuni molto deludenti per quanto sono stringati e lapidari: intendo proprio l’epilogo, in cui l’autore ci spiega come la linea di giocattoli che negli anni ’80 rivoluzionò il mondo dell’intrattenimento under 12 sia diventata realtà. Il creatore è stato su Eternia! Al di là dei risvolti simbolici che può celare questa trovata (stiamo parlando di metafisica o sostanze pesanti?) a me è piaciuta da impazzire, e in un certo qual mondo mi ha riportato a quei pomeriggi, da bambino, trascorsi con mio cugino a giocare con i Masters per ore e ore.
CONTRO
1)    La prosa è talmente secca e asciutta da rasentare il minimalismo. Le descrizioni di luoghi e personaggi sono ridotte, di oggetti, armi o comprimari non si parla proprio. I paragrafi sono lapidari, troppo anche per un corto, e talvolta composti tramite scelte narrative che sembrano riguardare più il linguaggio parlato che quello scritto. Capisco il poco spazio a disposizione, capisco che le tematiche trattate non sono delle più profonde, ma secondo me qualcosa di meglio in questo senso si poteva fare.
2)    I finali sono tremendi. L’idea dell’epilogo, come detto, è molto bella, ma tutto ciò che ci conduce all’epilogo, o che ci porta a morte prematura, è rappresentato in modo sbrigativo, talvolta a livelli tali da sembrare il compito in classe di un ragazzo svogliato che si era stufato di scrivere. È un peccato perché alcune situazioni sono ricche di potenzialità, e la descrizione accurata di come ci fanno fuori Skeletor, o Beast Man, o di come riusciamo a difendere il castello dai loro attacchi e sconfiggerli, avrebbero aggiunto profondità e godibilità al racconto.
3)    La struttura mi ha deluso. La storia principale va avanti in modo vagamente sconnesso, e, sebbene sia necessario percorrere una strada ben precisa per arrivare a difendere con successo la rocca, strada che con forte probabilità richiederà più di una run di gioco, le modalità con cui si viene a conoscenza del segreto per sconfiggere i nemici e di come si trasforma tale segreto nell’arma risolutiva sono troppo lineari. Le storie alternative sono poco più che quattro o cinque paragrafi messi in fila con una conclusione discutibile. Eppure, il racconto non sembra nemmeno troppo “grosso”, anche considerato il ristretto spazio a disposizione: causa queste mancanze? Un evidente difetto strutturale.
GLOBALE: L’idea alla base dell’opera è stupenda, così come alcune delle dinamiche regolamentari che l’autore ha saputo escogitare. Il racconto in sé e per sé però non decolla, e lascia al lettore la sensazione che la storia sia stata narrata in modo frettoloso e lapidario. Peccato, perché le potenzialità narrative e strutturali di Viaggio nell’Immanenza sono enormi. Non tra i peggiori corti di questa edizione, però mi ha rammaricato perché, nonostante un giudizio finale sopra la sufficienza, il lavoro aveva tutte le carte in regola per centrare un obiettivo assai più ambizioso.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

I miei corti preferiti sono quelli che iniziano lasciandoti spaesato e si rivelano pian piano, facendoti concludere la (breve) lettura con un enorme sorriso sul volto. Viaggio nell'Immanenza ha tutte queste caratteristiche, per cui lo promuovo a pieni voti.

L'idea iniziale è a dir poco eccellente, la struttura di gioco è pregevole con un ottimo "incastro" di parole-chiave (chissà se l'autore conosce i miei librogame... ho visto qualcosa di loro in questo corto!) e addirittura un paragrafo di "salvataggio" implementato alla perfezione. Sotto quel punto di vista, avrei reso più stringata e meno verbosa la spiegazione iniziale che fa sembrare il corto più complesso di quanto sia, ma si tratta di un difetto limitato.

Più grosso è invece il problema una volta raggiunta la Rocca: è evidente che dal paragrafo 27 in poi l'autore ha patito lo spazio ridotto e andare nella torre sinistra senza la parola-chiave CARTA conduce a un pre-epilogo così sottotono da sembrare un errore di rimando (non che gli altri siano molto meglio...). In definitiva, il corto non è perfetto ma intrattiene e diverte; l'autore si merita pertanto un grosso applauso e, nel caso sia un esordiente, le mie più sincere congratulazioni.

Zakimos
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Re: Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

Questo corto di facile fruizione ha poche regole: un parametro di stress e alcune parole chiave da annotare oltre ai classici bivi. L'avventura proposta è piuttosto ordinaria ed esposta senza troppe velleità. Si sviscera velocemente anche perché, e qui la nota più dolente, vi è un solo epilogo e tutt'altro che memorabile per giunta. Nel gioco inoltre alcuni paragrafi di morte piombano secchi e senza il minimo preavviso sul lettore.
Le alternative da scegliere al termine dei paragrafi sono troppo spesso seguite da incontri negativi che riducono, non tanto alla riflessione, quanto a sterili tentativi.
Uno dei due mondi del tema è solo accennato, si sente poco.
P.s. ho colto il senso dell'ambientazione e le citazioni dei personaggi solo leggendo gli altri commenti, pur avendo avuto i Masters da piccolo. Questo rende un po più di giustizia e logica all'opera che patisce comunque i difetti sopracitati.

Votiamo In Enciclopedia!
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sancio
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Re: Corto 28 - Viaggio nell'Immanenza

Il titolo criptico e l’incipit sul lavoro più bello del mondo mi hanno fatto pensare ad un corto ambientato nel mondo della pornografia, poi però ho capito che non era così e ho apprezzato la scoperta graduale di un universo di giocattoli e cartoni animati a cui ero affezionato quando ero bambino. Il regolamento è molto leggero e prevede un solo valore, Stress, non prevede alcuna aleatorietà, mentre sono presenti delle parole chiave. In compenso l’autore ci consente di sbirciare i paragrafi (chi non l’ha mai fatto?) e, in caso di nessuna uscita, ci permette di andare ad un paragrafo salvavita. La storia è un classico, un attacco delle forze del male alla rocca dove dimorano le forze del bene, il percorso per arrivare all’epilogo migliore però è unico e ci vuole un po’ di sfortuna per trovarlo subito perdendosi così il resto della storia. Come altri racconti in gara, la mancanza di spazio lascia la voglia di leggerne una versione ampliata. Mi restano due dubbi che però possono avere un’unica soluzione. Il primo riguarda le parole del capo nell’epilogo che sembrano alludere all’uso di sostanze allucinogene da parte del protagonista ponendo forse fuori concorso il racconto. Il secondo riguarda il titolo e il termine “immanenza”: tale termine filosofico indica generalmente una realtà che non è separata ed indipendente da un’altra, vale a dire che non esiste senza di essa, quindi chiamare “mondo dell’Immanenza” un universo che si presume parallelo è un controsenso, in quanto immanente dovrebbe essere una parte coessenziale dell’universo del protagonista e non una realtà alternativa e indipendente e, di conseguenza, trascendente. Al contrario, se il riferimento finale del racconto è all’uso di droghe allucinogene, allora il “mondo dell’Immanenza” avrebbe senso di chiamarsi così perché non esisterebbe senza la realtà in cui vive il protagonista.

F.A.S.
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