Corto 07 - A un passo dalla sabbia
VOTAZIONI #3
(fino a domenica 27)
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Per votare, lasciate un commento con il nome del corto, un voto da 1 a 10 (con possibile mezzo punto), e una piccola recensione del racconto. Tenete conto sia dell'efficacia del corto, sia dell'attinenza al tema "L'eredità del passato: come scelte lontane nel tempo possono influire sul futuro".
Ricordo che bisogna votare un minimo di 12 corti e che, a fine concorso, ci sarà una settimana extra in cui modificare o aggiungere i voti a 5 corti a piacere.
Buona lettura!
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Re: Corto 07 - A un passo dalla sabbia
Su questo corto ho sentimenti ambivalenti. Da un lato ho apprezzato moltissimo il ritmo narrativo serrato, la trama ragionata che c'è alla base, i rimandi e gli intrecci che collegano tra di loro le varie fasi della vita di Jinn, agganciando il passato con il presente e il futuro e lasciando intravedere al lettore le possibili evoluzioni della storia, spesso senza esplicitarle chiaramente ma fornendo tutti gli elementi per comprenderle, in uno sforzo di collegamento che diventa la principale componente ludica del gioco (l'altra, basata sugli enigmi numerici e su un paio di blandi indovinelli, è piuttosto lineare). Da questo punto di vista l'autore è stato molto scaltro nell'aggiungere le domande e le risposte alla fine del corto, che hanno proprio la funzione di sottolineare e in qualche modo chiarire alcuni passaggi, altrimenti oscuri e destinati a essere notati da pochissimi.
Questa trovata l'ho apprezzata tantissimo, denota non solo tecnica, ma anche inventiva e secondo me fa salire il voto complessivo dell'opera.
Di contro, al netto di tutti gli escamotage adottati, rimane una certa oscurità di fondo che è un po' il marchio di fabbrica di questo A un Passo dalla Sabbia. Per quanto ci si sforzi la narrazione, anche per il taglio molto incalzante adottato, finisce spesso per risultare poco chiara: i continui rimandi tra diverse epoche temporali non aiutano a migliorare la situazione, anzi fanno perdere un po' di vista l'obiettivo della missione, che peraltro il nostro stesso alter ego, vittima di amnesie, non sembra mai inquadrare con chiarezza, se non proprio alla fine dei giochi.
Una scelta simile, per quanto coraggiosa e in linea con la tematica di fondo dell'opera, ha il difetto di rendere molto difficile l'immedesimazione, e creare osticità e problemi anche durante la lettura.
Definirei questo corto come fortemente sperimentale, proprio a causa del taglio scelto e della tematica trattata. Come tutti gli scritti che imboccano strade simili, gli elementi coraggiosi e innovativi che indubbiamente ci sono e costituiscono un forte pregio, rischiano di pagare dazio, anche pesantemente, di fronte alla difficoltà di leggere e godere del racconto in pieno, cogliendone tutte le sfaccettature e comprendendone le diramazioni.
A un passo dalla sabbia è il compendio perfetto dei pro e dei contro sopra descritti: sono certo che ci sarà più di un lettore entusiasta che premierà l'opera con convinzione, ma altrettanto certo del fatto che altri, soprattutto chi non ama questo genere di creazioni, storceranno il naso e magari lo sanzioneranno oltre i reali demeriti.
Personalmente apprezzo lo sforzo e l'azzardo innovativo, e credo che un'opera simile vada premiata. Non posso però non tenere conto della mia propensione personale: non amo la scarsa chiarezza e leggendo questo corto l'ho percepita. Questo fatto ha contribuito a rendere la mia pesonalissima esperienza meno soddisfacente rispetto ad altre occasioni.
Rimane un'opera meritoria ed è giusto darle una buonissima valutazione, ma la reputo appena inferiore a quelli che sono per me, fino a questo momento, i migliori lavori in concorso.
Voto finale di Prodo: 7.5
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Prodo
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Re: Corto 07 - A un passo dalla sabbia
Ma che bello questo Corto. Usa l’abusato espediente del protagonista che non ricorda chi è e deve ricostruire la sua identità, ma lo fa con una certa classe. L’ambientazione è appena accennata eppure molto evocativa, il ritmo incalzante e la vitalità assai lunga. Si parte con un true path bello stretto. L’autore mette sin da subito due instant death illudendo il leggiocatore che selezionando quell’altra opzione al prossimo giro la storia continuerà… e invece niente! E non sarà l’unico caso. Bravo, autore: così si fa. Superato questo campo minato dopo le prime leggiocate si entra nel vivo con un po’ di infodumping e superato un altro tranello (anzi due) incominciano gli enigmi e chiariamo definitivamente la storia fino ad arrivare alla conclusione. Che si può raggiungere da punti diversi, se ho capito bene. Ciliegina sulla torta, l’autore ci fornisce anche un quiz finale con cui il tempo di gioco del Corto aumenta ancora di più dopo la lettura della storia, che già di suo impegna il leggiocatore per un bel po’ (questo con pochi paragrafi anche piuttosto lunghi: l’impressione è quindi che veramente le scelte modellino il destino).
Poi, certo, c'è anche il discorso nemmeno troppo secondario dell’orrore delle persecuzioni e del fanatismo, ma secondo me l’aspetto avventuroso è il pezzo forte di questo Corto, appassionante e teso.
La voglia di dargli un voto molto alto è forte, però ha anche i suoi difetti, accidenti…
Per cominciare l’aspetto letterario avrebbe dovuto essere curato di più in alcuni punti. Al di là dei punti di sospensione che a volte sono due e non tre (ma l’autore evidentemente sa come si usano perché nella maggior parte dei casi ne mette appunto tre), certe frasi sembrano quasi traduzioni in italiano fatte con Google Translate. E non parlo dei piccoli refusi come ad esempio “e le lanciar” invece di “lancia” al paragrafo 17. Il 15 esordisce ad esempio con un bizzarro “non aver preoccupazioni” invece di un semplice “non preoccuparti”. All’inizio il padre dice che “eri un solo bambino”, ma dal contesto capisco che avrebbe dovuto dire “eri solo un bambino”, ovvero non sottolineava che non facevi parte di un gruppo più numeroso ma che avevi subìto un’esperienza eccessiva per la tua età. Nel 14 un suono innaturale “ti chiama” una frase invece di “dirtela”. Un tatuaggio “logoro”, poi, non l’ho mai sentito. Un grosso problema è il vezzo dell’autore di usare il desueto “v’è” (che diventa anche “esservi”) invece dei più comuni “c’è” o “si trova”. Capisco che forse l’autore ha usato questa forma per rendere l’impressione che la storia si svolga in un’epoca passata anche se indefinita, ma io l’associo a un contesto aristocratico o intellettuale che qui è assente, rendendola molto stonata. Anche il tono del racconto non sempre è coerente (a maggior ragione con l’uso di “v’è”): tra le altre cose, non avrei fatto dire al protagonista “che cazzo di cliché” soprattutto in quella scena, che è un commento postmoderno, metanarrativo.
Passando agli enigmi, la mia impressione è che siano troppo facili. Dal 21 si va al 2, giusto? Al 23 si sarebbe potuto mettere qualcosa di un po’ più elaborato, magari delle equazioni invece che dei semplici calcoli, e comunque trovo assurdo che la soluzione sia stata messa nel link! Ho poi un dubbio sulla seconda formula: il calcolo mi dà -3 e non essendoci numeri di paragrafo negativi sarei propenso ad andare al 20 dal 23 ma il percorso non ha senso... il link mi rimanda all’8. Cosa mi sono perso? Inoltre il passaggio dal 23 al 32 è troppo immediato, non ci ho capito il nesso. Sempre il 32 è “l’oggetto” che ci viene richiesto in altre diramazioni per salvarci, giusto? Comunque ho apprezzato molto il fatto che per risalire alla lettera del nostro nome l’autore abbia portato tra gli esempi anche quella giusta, infatti io sono tra quelli che devono controllare sul cellulare dove si trovano le lettere dell’alfabeto inglese. E l’ho fatto pure stavolta perché non avevo letto l’enigma nella sua interezza!
Per finire, per quanto io apprezzi molto il genere di storie in cui non viene dato tutto subito al leggiocatore ma sono i dettagli che fanno emergere il mondo, qualche cenno in più a questo universo sarebbe stato gradito. Ma mi rendo conto che lo spazio era tiranno. Tenendo conto di tutti questi fattori non me la sento di dare al Corto più di 7,5 (sette e mezzo), che potrebbe però diventare di più alla fine del concorso.
Come da istruzioni dell’autore rispondo alle domande del quiz finale qui nella recensione prima di leggere le risposte:
1: si vede che il tatuaggio ce l’avevo in fronte. Pensavo che fosse sulla schiena.
2: il progetto abbandonato di convertire massa in energia.
3: boh
4: capisce che saranno gli eventi che ha messo in moto lui a portare alla loro morte.
5: boh
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GGigassi
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Barone del Sole
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Re: Corto 07 - A un passo dalla sabbia
risposta dall'autore/trice - spoiler!!
Ciao!
Ringrazia GGigassi per la recensione e digli che farò una risposta unica fra qualche giorno.
Mi permetto però di fare notare due cose:
L'uso del "V'è" e la frase "Non aver preoccupazione", assieme ad altre locuzioni desuete, sembrano aristocratiche perché SONO aristocratiche. Infatti a dirle è solo ed esclusivamente Regina, e lo fa perché è un'invasata delle antiche dinastie regali dei maghi. Jinn, al contrario, è molto più diretto, dolce e sboccato quando parla.
Per arrivare al finale, invece, il percorso è solo uno. Il protagonista può vedere le scelte che avrebbero salvato la città, ma ormai non può fare niente. Ha già scritto il corso degli eventi, deve accettarlo perché se prova a cambiarlo diventerà sabbia. Oltre ai temi citati nella recensione, volevo scrivere un corto sull'accettazione dei propri errori.
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FinalFabbiX
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Signore del Totoautori 2016
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Re: Corto 07 - A un passo dalla sabbia
c'è un dettaglio apparentemente irrilevante che invece a me ha affascinato tantissimo: siamo in un mondo fantasy, fin qui non ci piove, nobili e maghi non lasciano dubbi in merito. Però, per quanto il fantasy sia per definizione indefinibile, credo di poter dire che la maggior parte di noi lo associa a una dimensione temporale in cui il progresso scientifico è pari a quello che c'era nel nostro medioevo - al cui quadro si aggiunge l'elemento imprescindibile della magia. Quando perciò, a spade e magia, associamo un elemento che fa parte dell'era moderna, come una semplice siringa, ecco che nella mia mente si crea da solo un mondo nuovo, dalle potenzialità sconfinate. E questa cosa, da sola, mi piace da morire.
Aggiungi a questo, il fatto che uno dei grandi protagonisti del corto è l'onnipresente sabbia del deserto, ed ecco che il mio cervello mi trasporta immediatamente su Arrakis!!
Mi chiedo se queste cose fossero più o meno nelle intenzioni dell'autore/autrice oppure siano solo elucubrazioni mie fini a se stesse. Anche nel secondo caso però, le emozioni che il corto mi ha suscitato rimangono genuine e assolutamente positive. Spesso, quando una storia è una bella storia, nella testa del lettore si aprono scenari che l'autore non poteva prevedere. Quando una storia è una bella storia, suscita emozioni e fa sognare.
Note negative: soprattutto all'inizio si muore troppo spesso per i miei gusti e certi passaggi mi sembrano un pochino forzati
voto: 8
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Budellaro
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Maestro Ramas
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Re: Corto 07 - A un passo dalla sabbia
Un Corto con qualche velleità stevejacksoniana, in cui troviamo addirittura i "colli di bottiglia" dove hai due opzioni disponibili, ma muori qualsiasi scelta tu faccia. E anche uno di quei Corti dove bisogna fare davvero attenzione al testo, che poi quando lo rileggi ti rendi conto che fin dall'inizio le parole contavano ("Al popolo servirà un sovrano, non un mucchio di sabbia" è una frase che sembra metaforica, finché...). Stupisce, dunque, l'inappropriatezza di alcune scelte lessicali, soprattutto nei dialoghi ("Non aver preoccupazione"), nonché la presenza di errori di battitura che non richiedono un occhio particolarmente attento.
Il gioco è subdolo, incanalato verso un vero e proprio true path che non lascia praticamente spazio di manovra, e che uccide brutalmente chi prende la decisione sbagliata. Diciamo comunque che, se è piuttosto facile finire male nei primi paragrafi, dove la situazione non è ben definita, dopo aver fatto amicizia con i comprimari le scelte divengono più sensate, e sbagliare è decisamente più difficile.
Gli enigmi non sono complessi, ed è in questi che secondo me stanno le vere debolezze dell'opera. Al paragrafo 2 la soluzione è letteralmente contenuta nel testo che spiega le regole dell'enigma, con tanto di link; e al paragrafo 23, se non hai letto bene la richiesta del passaggio precedente, è un attimo finire per sbaglio al finale e spoilerarselo. E poi non ho capito il progetto con "soluzione" negativa...?
Al netto delle imperfezioni, comunque, un'idea ben concepita e ben svolta, certamente tra le migliori viste finora nell'edizione 2022.
Voto: 7
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EGO
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Re: Corto 07 - A un passo dalla sabbia
EGO ha scritto:Non aver preoccupazione
Occhio che qui l'autore ha già risposto nel messaggio precedente, su richiesta di GGigassi. Le parole desuete sono volute per rendere più "aristocratica" e fuori luogo la parlata di Regina, essendo lei una fanatica.
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FinalFabbiX
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Re: Corto 07 - A un passo dalla sabbia
Un corto molto complesso, di quelli che ti fanno venire il mal di testa!
L'intro è evocativo e cattura il lettore, trasportato in questo mondo decadente in modo brillante, considerate le poche pagine.
Fin da subito però ci troviamo a prendere delle scelte che, senza alcun indizio a guidarci, ci condurranno alla morte. E poi a un'altra. E un'altra ancora.
La frustrazione è molta, perchè non c'è veramente nulla a cui appigliarsi per poter capire cosa convenga fare.
Nella seconda parte c'è un cambio repentino di gameplay: ci sono ancora innumerevoli instant death, ma diventa fin troppo semplice evitarle. Gli enigmi non aggiungono molto, perchè facili e, nel caso del resoconto, anche fuori luogo: perchè devo sommare 4 con 17? Dimmi 21, e facciamo prima tra l'altro il link porta già al 21, quindi non devo neanche fare il calcolo. Unico enigma che mi ha dato soddisfazione è quello della siringa (l'identità del protagonista è invece chiara fin dai primi paragrafi, almeno per me è stato così).
Nel frattempo la storia procede, ed è una gran bella storia. Una trama intrecciata che si svela solo all'ultimo.
Devo ammettere che ho fatto fatica a capirla del tutto, anche dopo averla letta un paio di volte, però la sensazione è di una trama studiata e ben organizzata.
Bella anche l'idea di dare ai due personaggi due modi diversi di parlare (cosa sottovalutata da tantissimi scrittori), anche se lo stile di lei è così pesante che avrei aggiunto dei pensieri del protagonista per spiegarne il motivo, e le imprecazioni del protagonista le avrei introdotte all'inizio (ne aveva di motivi) perchè poi risultano un po' inaspettate.
In generale, un bel corto con una trama accurata ambientata in un mondo reso benissimo, caratterizzato però da troppe instant death frustranti ed enigmi non all'altezza del comparto narrativo.
Voto: 7
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giax
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