@Periodonikes: Scusa ma mi sembra che tu abbia postato la recensione (davvero molto articolata, complimenti) di un unico COrto e che ti sia dimenticato di esprimere le tue preferenze riguardo ai due corti in esame.
Per quanto riguarda me, ecco i miei commenti.
Cominciamo con Lo Specchio della Memoria. Considerando che ho lavorato per anni in una RSA a contatto con malati di Alzheimer ad ogni stadio della malattia, sono rimasto molto coinvolto da questo racconto, ho intuito subito tanto l’ambientazione quanto il problema del nostro alter ego ma proprio per questo ho trovato il finale (o meglio i finali) per nulla credibili e anticlimatici.
Infatti il corto si muove sui binari del reale, non ho avuto mai l’impressione che sia in opera un intervento magico-divino-soprannaturale legato ai frammenti di specchio e al recupero delle memorie. Per tanto la conclusione in cui il protagonista guarisce dalla malattia e recupera i suoi ricordi, così, perché sì, mi ha un po’ indisposto in quanto assolutamente irrealistica.
Quel che mi è piaciuto di più è il loop che permette di rileggere più volte gli stessi paragrafi restituendo un’esperienza che travalica i 42 paragrafi di cui è composto il corto. Certo l’operazione non è perfetta, infatti, presumendo che ogni ritorno al paragrafo 1 sia un nuovo giorno, non ha senso che io possa ogni volta trovare un frammento di specchio nel cestino … ma considerando i limiti dati dal bando (principalmente quello di non poter segnarsi codici o parole chiave) , mi sento di scusare questo aspetto.
Quello che mi ha convinto di meno, oltre alla scelta del numero pari o dispari, che non ha molto senso, è proprio l’uso dello specchio, che mi è parso pretestuoso, oserei dire “appiccicato lì” giusto per entrare nell’argomento del concorso. Perché trovare un frammento di specchio dovrebbe riportarmi a galla un ricordo? Per nessun motivo! Il corto sarebbe stato perfetto se invece dello specchio ci fossero state delle fotografie o degli oggetti particolari. Allora sì che la cosa avrebbe avuto senso. E questo ritengo che anche l’autore lo sappia visto che ha inserito anche il ricordo sbloccato dal sapore della caramella Rossana. Qui sì che la causa-effetto è perfetta.
Miroir de Sorcèrie presenta anch’esso un loop, anche se non illimitato. L’ho apprezzato anche se oggettivamente è stato costruito meno bene rispetto a quello de “Lo Specchio della Memoria” , con molti paragrafi virtualmente identici che rubano spazio allo svolgimento della storia. L’autore forse avrebbe potuto ovviare chiedendo al lettore di memorizzare qualche parola chiave, non ne sarebbero servite molte.
Ma a parte questo la storia mi ha coinvolto da subito, con il mistero legato allo specchio della strega che riflette cose “sbagliate”: davvero inquietante!
Il colpo di scena finale, con sfumatura crime, mi ha davvero coinvolto. Inoltre la presenza dello specchio è perfettamente inserita nella storia, anzi ne è l’aspetto portante.
Un’altra cosa che ho apprezzato è che questo corto non è espandibile, esso è perfettamente compiuto in se.
Mi spiego meglio: ogni tanto mi capita di leggere commenti del tipo: bel racconto, meriterebbe di venire espanso! Raramente ritengo questo un pregio. Un Corto che mi da questa sensazione molto spesso si rivela essere solo il riassunto di un’idea più ampia, successivamente mutilata per far rientrare la storia nei limiti imposti dal bando. Questo Miroir de Sorcèrie invece nasce e si sviluppa come un corto, esso è lungo il giusto e allungarlo non sarebbe possibile, se non snaturandolo completamente.
Dite quello che vi pare ma per me questo è un grande pregio.
Veniamo alle preferenze. Sono molto indeciso, probabilmente se avessi dovuto esprimere un giudizio numerico avrei dato lo stesso voto a entrambi, e sarebbe stato un bel 7 pieno. Ma questo sistema di valutazioni richiede che si faccia una classifica e, esclusivamente per l’appeal della storia, per me la classifica è:
1° posto (3 Punti) Miroir de Sorcèrie.
2° posto (2 Punti) Lo Specchio della memoria.
Bravi tutti e due gli autori.