Metto subito le carte in tavola: questo corto è stato scritto con il preciso scopo di piacere ai tre giudici del concorso, e a gpet in particolare
Realizzare che il mio corto ha ottenuto il migliore punteggio assegnato dai giudici/organizzatori (secondo solo al meritevolissimo "Spettacolo di Lionardo" e a parimerito con lo stupendo "Liberami disse l'uomo") mi riempie di piacere: sento di essere riuscito a conseguire il mio scopo. Oltretutto leggere che EGO non ama i cani ma ciononostante ha apprezzato così tanto il corto per me è una medaglia al valore. E poi, ragazzi, scusate se lo ribadisco: 8,5 da gpet!!!
Giovanni, sappi che sono stato iper-attento a non infilare nessun doppio aggettivo nel racconto apposta per non infastidirti, e mi ha fatto molto ridere che alla fine sia lo stesso rimasto infastidito da un aggettivo singolo ("buono") effettivamente sfuggitomi troppe volte.
Per il resto ero ben consapevole dei limiti e dei difetti del mio corto, ma credetemi, non avrei potuto toccare nulla senza peggiorare il risultato finale e conseguire alla fine un voto inferiore.
A dire il vero mi ha un po' indispettito il giudizio di Aloona e il suo nominare difetti tecnici che io non reputo affatto tali.
Come ulteriore pugnalata ha giudicato l'altro scalcagnato corto con cane protagonista un "ottimo esempio di come poteva essere sfruttata meglio l'idea dell'avventura nei panni di un cane"
Ma pazienza, non potevo certo piacere a tutti, nè avrei mai immaginato a inizio concorso di poter sfiorare il podio con questo corto dallo stile così semplice (anche se ci ho sperato fino all'ultimo).
I veri limiti tecnici del mio corto li avevo ben presenti (anche se mi sono ben guardato dall'evidenziarli nella mia recensione
) e sono quelli magistralmente scovati ed elencati nelle recensioni dei giudici.
Le penalità prima del calcolo del punteggio finale dipendono da eventi futuri, è vero, ma volevo assolutamente che quelle due condizioni (non essere andati di corpo e avere mangiato l'erba) influenzassero il punteggio finale, di modo che uno dalla seconda partita sapesse cosa doveva fare o non fare per evitare di incappare in quelle penalità.
Inoltre, e mi meraviglia che siano stati solo EGO e Rygar a notarlo, perché per me era il vero punto debole del corto e credevo che avrei ricevuto bastonate per quello, non c'è una vera e propria logica per cui il punteggio finale dovrebbe influenzare il modo in cui il padrone tratta Pallino a fine giornata. Perché avendo 15 punti o meno lo lascia in veranda mentre avendo 21 o più lo fa entrare in casa? Non c'è un collegamento tra punteggio ed esito finale. Purtroppo il corto non è stato progettato a tavolino fin dall'inizio, così mi sono ritrovato solo verso la fine a pensare cosa dovessi farne di questi tre punteggi di fame, solitudine e territorio e quali potessero essere i tre finali, e non ho trovato nessuna soluzione migliore di quella adottata.
Questo è un corto che è cresciuto mentre lo scrivevo. Come ha correttamente notato Aloona, il corpo del testo e la prosa crescono col procedere del racconto e raggiungono l'apice al parco.
Il fatto è che a una decina di giorni dalla scadenza ero impantanato con un corto dallo stile e struttura completamente diversi, molto più complicato e contorto, molto più "adulto" come tematiche. Però ero bloccato e non riuscivo a districarmi, a far tornare tutto. Così a un certo punto, preso dallo sconforto, ho buttato tutto e ho cominciato un nuovo corto prendendo l'idea più semplice che mi è venuta in mente e scrivendola il più rapidamente possibile. Se notate i primi paragrafi fino alla prima passeggiata, che fanno da introduzione, sono brevissimi, diretti. Volevo quasi che sembrasse uno scherzo, un corto in cui non si fa altro che fare pipì e pupù. Ma poi è cresciuto con la scrittura, ci ho infilato i punteggi, ci ho infilato i codici per le piste, ho strutturato il parco come mini-puzzle, ho aggiunto gli obiettivi. Mi sono lasciato qualche giorno per limare i punteggi e revisionare (odio i refusi), check dei doppi aggettivi e partite di test.
Tra parentesi, mi sarebbe piaciuto vedere un po' di punteggi da parte dei giocatori, per capire l'andamento delle partite. Tra l'altro l'avevo scritto in maniera un po' velata nel corto stesso:
"La giornata si è conclusa. Quanti punti hai totalizzato? Confrontati con i tuoi amici e prova a battere il loro punteggio!"
e mi dispiace che nessuno abbia colto l'invito. Oltretutto l'invito esplicito di Jhongalli nel suo corto di scrivere il punteggio ha fatto storcere il naso a qualcuno, che l'avrebbe preferito più velato. E invece visti i risultati ha fatto benissimo.
Come molti hanno intuito, sì, ho avuto un cane. Un cocker ha fatto parte della mia famiglia da quando avevo 15 anni e per i successivi 17 anni. Lui non si chiamava Pallino ma Charlie, ma il cane del corto è chiaramente lui, ne ha la personalità e il carattere, i vizi e i vezzi, l'affettuosità, l'odio per i gatti (e per l'acqua), il suo essere imbranato come cane da caccia (abbaiava mentre inseguiva), la paura dei rumori forti (phon, aspirapolvere, temporali), la sua continua elemosina di cibo (i cocker sono attori nati: ti si piazzano davanti e fanno il muso più tenero che possono per chiederti cibo, sapendo che ci riusciranno). Charlie vi saluta tutti da lassù, con una scodinzolata e una leccata.
Più tardi qualche risposta specifica ai recensori!
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