Home Forum General Librogame e dintorni I Corti di LGL 2017 1° racconto: Cuore di Ferro
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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

1° racconto: Cuore di Ferro

Re: 1° racconto: Cuore di Ferro

2 voti non sono validi (gpet e mark phoenix, a memoria) perché il votante ha giudicato meno di 4 Corti.

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

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Re: 1° racconto: Cuore di Ferro

Buongiorno a tutti!
Il concorso è finito e, anche quest'anno, mi trovo a un passo dal podio. Ho letto con piacere i vostri commenti, le vostre lodi e soprattutto le vostre critiche. Devo dire che molti di voi hanno fatto notare come punti deboli del testo le parte di cui io stesso non ero soddisfatto, un po' come quando non studiavo un capitolo del libroe l'insegnante mi interrogava proprio su quello. Comunque, visto che domandare è lecito e rispondere è cortesia, credo che a tutti siano dovute delle spiegazioni. Sperando di farvi cosa gradita, ho raccolto tutto in un unico post-fiume.
Pronti, attenti, via!


kagliostro ha scritto:

si inizia alla grande! cuore di ferro è un vero e proprio pugno nello stomaco..
Complimenti all'autore,leggere questo corto mi ha fatto ricordare quei bellissimi film di fantascienza anni 80.

È esattamente lo scopo che mi prefiggevo: colpire il lettore con scene forti e riportarlo indietro di trent'anni.

kagliostro ha scritto:

n.b. per ora sono morto....ma con stile :-)

Essendo Cyberpunk, direi che you are doing it right!

Zakimos ha scritto:

Dopo prima occhiata a colazione, saltando il prologo, posso solo dire che l'autore apprezza molto Realtà Virtuale :-D.

Quanto è vero!

Zakimos ha scritto:

Impaginazione eccellente, comunque, e perfettamente giocabile anche su cellulare.

Sì, a quello sono stato molto attento in fase di revisione.

Zakimos ha scritto:

EDIT: raggiunto l'epilogo alla seconda partita, ma non voglio credere sia così semplice. Magari c'è un finale nascosto :-D

Guarda, l'idea di mettere un doppio finale c'era tutta, ma mancavano spazio, tempo e, soprattutto, energie.

GGigassi ha scritto:

Confesso che in un punto che io ritenevo cruciale ho pensato di imbrogliare e fingere di avere un oggetto che in realtà non avevo, ma invece sono stato onesto e a quanto pare la cosa mi ha premiato lo stesso!

Ho deciso di evitare il true path, nonostante la brevità del testo e di fornire comunque la possibilità di arrivare al finale.

GGigassi ha scritto:

Giusto qualche spigolatura, che non influirà sul mio giudizio finale:

- par. 26 - "Dopo pochi minuti TI passi sopra un’altra griglia, ancora saldata."

- par. 44 - "sulla DESTA c'è una porta scorrevole"

Grazie, correggo subito.

GGigassi ha scritto:

- forse è solo un problema mio, ma il link dal 70 al 35 non funziona. Stessa cosa dal 22 al 37 e dal 37 al 35, ma potrebbe essere appunto un problema mio di compatibilità con le versioni del pdf (figurarsi che quando ho fatto una ricerca non mi ha selezionato la parola che cercavo ma è comparsa una specie di gabbia sulla pagina  )

Ah, non ne ho idea. I klink "rotti" li riparerò "manualmente", perché a volte LGC3 mi dà dei problemi.

GGigassi ha scritto:

- non so se è correttissimo mettere una virgola alla fine di un discorso e poi riprenderlo con una maiuscola, ma in fondo potrebbe benissimo essere solo una cifra stilistica dell'autore.

Potrebbe essere un errore: dove lo ho fatto?

GGigassi ha scritto:

Ovviamente mi riservo di rileggerlo e gustarmelo con calma, per il momento faccio i miei complimenti all’autore.

Ringrazio e ricambio!

GGigassi ha scritto:

Se questa è la qualità media dei Corti ne uscirò con le ossa rotte.

E invece...

Seven_Legion ha scritto:

Che dire: i pregi del corto sono evidenti dalla prima lettura. Lo stile narrativo e' perfetto nel creare ritmo e atmosfera. Il regolamento, semplificato all'osso, contribuisce a mantenere l'attenzione sui toni adrenalinici della vicenda.

Grazie mille! È esattamente quello che volevo fare.

Seven_Legion ha scritto:

Alla prima partita son morto. Normale, sarebbe strano il contrario... il problema e' che sono morto senza il minimo sentore di cosa avessi sbagliato. Comunque, di solito basta tornare indietro e fare una scelta piu' oculata... ma stavolta non avrei saputo dire "in quale momento" avessi sbagliato...
Giocando altre partite e tracciando il grafo dei paragrafi, mi sembra di capire dove possa essere il problema:
-le scelte non sono sempre "motivate" (una decisione apparentemente "neutra" basta a perdere un "codice", che poi risultera' fondamentale)
-gli effetti sono "remoti" (una scelta "mancata" all' inizio compromette l'intero ramo di gioco svoltosi poi.)

Ecco, qui avrei bisogno di dati più specifici. Il racconto è stato progettato in modo da poter sempre raggiungere il finale, se non si muore per strada, ma leggendo il tuo commento uno ha l'impressione che si tratti di un true path.
A cosa ti riferisci?

Zakimos ha scritto:

"Plutossina" era davvero necessario? E cosa accidenti è un "Derma di Adrenina"?)

La "Plutossina" è una citazione da "Escape from L.A.", film nel quale al protagonista viene iniettato il virus "Plutoxin 7", insomma un veleno.
Il termine "derma" è usato nel cyberpunk da circa trent'anni e indica un cerotto che rilascia sostanze nell'organismo attraverso l'epidermide, mi stupisce che ancora ci sia gente che lo chieda (vedi Seven_Legion nel mio racconto del 2016).
Ho usato volutamente una serie di termini "tecnici" (qualcuno lo definirebbe "technobabble") per far capire subito che ci si trova in un futuro non meglio definito (una grezza applicazione dello "show, don't tell"), ma mi rendo conto che alcuni lettori potrebbero non apprezzare.

Zakimos ha scritto:

Le ingenuità ci sono e sono molte, a partire dai personaggi tagliati con l'accetta; difficile però capire se sia un limite dell'autore o una precisa volontà di richiamare le atmosfere di certi videogiochi, Half Life su tutti.

Io speravo di avere reso i personaggi più "vivi", grazie ai dialoghi. Mi impegnerò di più.

Zakimos ha scritto:

Anche la divisione tra Equipaggiamento e Codici è fittizia visto che non c'è gestione dell'inventario; si tratta in entrambi i casi di interruttori per determinate azioni.

Ecco, questa è una critica che trovo "tagliata con l'accetta", per rifarmi al tuo commento di poco sopra. È vero che l'inventario è semplificato al massimo, ma c'è una differenza fondamentale: l'Equipaggiamento viene usato a discrezione del giocatore, i Codici sono variabili che si applicano a prescindere.
Mi rendo conto che in in "corto" la differenza non è immediatamente apprezzabile, ma in un racconto di più ampio respiro si nota bene.

Zakimos ha scritto:

Siamo un cyborg, ma onestamente il racconto potrebbe essere riscritto da capo mantenendo le medesime scelte e funzionerebbe anche con un protagonista umano.

Io non sarei sicuro: a livello narrativo mancherebbe il coup de théâtre della rivelazione (35 e 32), che consente al lettore di rivedere sotto una diversa luce tutti gli indizi presentati lungo la narrazione (a partire dal titolo).

Anima di Lupo ha scritto:

Il fatto che l'autore abbia scritto bene (anche se ho trovato molti refusi e alcune espressioni infelici, già segnalate dagli utenti che hanno votato prima di me) aiuta molto all’immedesimazione. Ci sono molti dialoghi, le descrizioni sono lunghe il giusto e la trama, anche se "compressa" (il tutto si svolge in pochi minuti, quasi in tempo reale!) è carina.

Sì, l'idea di svolgere il tutto in tempo reale mi era venuta già lo scorso anno con "Fish & Chip", perché il cyberpunk si presta bene a queste azioni frenetiche.

Anima di Lupo ha scritto:

Il tema "robot" si capisce fin da subito ed è sufficientemente caratterizzato, si poteva fare meglio, certo...

Ecco, questa frase mi incuriosisce: avete tutti capito fin da subito che il protagonista era stato ricostruito dopo l'esplosione, o qualche lettore è stato colto di sorpresa dalla rivelazione?

Anima di Lupo ha scritto:

La cosa più negativa di tutto è però il finale: non mi è piaciuto per niente. Davvero anonimo e con zero risposte.

Guarda, qui alzo le mani: non è piaciuto nemmeno a me! Avrei voluto tanto fare di meglio, ma mi sono dovuto "accontentare" di questa mezza scemenza...

Anima di Lupo ha scritto:

Comuque, se questo Corto fosse una fan fiction ci doveva essere il disclaimer sul copyright come feci io per Nyxator nel 2014. O mi sbaglio?

Nessuna fanfiction, solo tonnellate di citazioni.

Seven_Legion ha scritto:

si , fra l'altro un "cyborg", (come e' il protagonista del corto), non e' equiparabile a un "robot". Nessuno lascierebbe passare una simile interpretazione, credo.

Non vedo perché. Cioè, tu sei liberissimo di interpretare il bando alla luce delle tua formazione ingegneristica che ti porta a ragionare in maniera razionale (stai a vedere che il robot sei tu), ma altri potrebbero benissimo avere altri punti di vista riguardo al termine "robot".
Comunque è normale che ci fossero questi dubbi, visto che il mio racconto era il primo a essere stato pubblicato e ancora non si era vista la direzione che avrebbero preso gli altri autori.

kagliostro ha scritto:

Il corto è scritto molto bene con una mole incredibile di dialogo, il che aiuta a creare i momenti adrenalinici che il racconto usa sapientemente , credo di aver capito chi sia il suo autore anche perchè il suo stile è abbastanza riconoscibile,veramente complimenti.

Questo è il più bel complimento che tu mi potessi fare, perché curo tanto i dialoghi e mi fa piacere che qualcuno li apprezzi!
In effetti l'autore lo avevi indovinato alla grande!

kagliostro ha scritto:

-Nuka-cola   bevanda del videogioco post-atomico fallout
-Cypher, la guardia del corto è anche il titolo di un film Cyberpunk
-Denam è anche un personaggio di dragon age
-il titolo del progetto che ti rende robot nel corto è " PROJECT ÜBERMENSCH" , cioè il trattato di  Friedrich Nietzsche per il "superuomo" ,davvero geniale!

Amico, ne hai azzeccato due su quattro. Cypher è la traduzione del mio cognome e Denam è un riferimento a uno scienziato, che qualcuno più sotto ha saputo individuare. Complimenti comunque!

kagliostro ha scritto:

- Protagonista un pò anonimo a differenza del dottore e guardia con ottima personalità
-alla fine del corto non si è capito nulla o poco

Ottima analisi!
Il protagonista è tanto deciso nel prologo, quanto spaesato nello svolgimento. Nelle mie intenzioni questo era dovuto alla trasformazione subita, ma mi rendo conto che avei potuto fare di meglio.
Sul finale, come già detto sopra, alzo le mani e mi cospargo il capo di cenere.

kagliostro ha scritto:

Letto cosi sembra una piccola parte di un progetto più ampio, credo che il suo autore ha usato questa "introduzione " per annunciare il suo prossimo lavoro,almeno spero perché tutte le premesse ci sono per un ottimo libronostro,complimenti

No, a dire il vero no. In effetti ho in progetto per il futuro un librogioco cyberpunk, ma eventuali collegamenti con altre mie opere richiamerebbero "Fish & Chip". "Cuore di Ferro", per ora, è una storia a sé stante.

GGigassi ha scritto:

Ho riscontrato solo un altro errorino (par. 69 - forse più che "cercando di rialzarti" l'autore intendeva "rialzarsi") e qualche forma verbale scelta non mi è piaciuta molto (“strusciare” per terra e “addossarsi” a una parete), ma sono ovviamente questioni di gusto personale che non andranno a influire sul voto finale.
Peccato per quella manciata di link che non funzionano, ma non è certo un dramma.

L'errore verrà corretto, grazie per la segnalazione.
Sulla forma ogni tanto mi scappano dei "toscanismi" che non sono il massimo dell'eleganza. Ricordo che in RV7 mi venne corretto un brutto "in mezzo di strada". Abbiate pazienza, certe cose ce le ho nel sangue.

Prodo ha scritto:

1) Troppi, troppi, troppi errori di battitura, qualcuno sintattico, e perfino di struttura con rimandi ai paragrafi mancanti o errati. Beta testing frettoloso o poco approfondito: secondo me con tanti mesi a disposizione è doveroso fare meglio di così e presentare un racconto più pulito.

Hai ragionissima. Se me li segnali li correggo per una pubblicazione nella raccolta.

Prodo ha scritto:

2) C'è forse una sproporzione tra la vastità delle tematiche introdotto, vedi il complesso e approfondito paragrafo introduttivo, e la "ciccia" che alla fine effettivamente il racconto ci offre.

Anche qui dici bene: partivo con un progetto ben più ambizioso, ma mi sono scontrato con limiti "fisici".

Adriano ha scritto:

-  manca tutto un preambolo che ci faccia capire chi siamo, cosa sta succedendo, se siamo buoni o cattivi, dove ci stiamo intrufolando, chi lavora in questo laboratorio, ecc.;
-  manca un vero e proprio obiettivo, nel senso che in tutto il racconto gran parte delle azioni rappresentano un “obbedire agli ordini di Denam”;
-  alcune cose sono lasciate nel limbo. Per esempio: chi è Donnely? Se non era importante ai fini del racconto, perché inserirlo?
-  anche l’ambientazione è un po’ vaga. Contaminazione? Da cosa?
Insomma, sembra quasi una piccola parte di un racconto più ampio, perché in troppi frangenti lascia la sensazione di incompiuto

Ecco, arrivato a questo punto con la lettura dei vostri giudizi avevo capito che il prologo di otto pagine (su dieci concesse alla parte non ludica), per quanto ben scritto era ridondante.

Adriano ha scritto:

EDIT: piccola nota negativa per il finale, che personalmente non sono proprio riuscito ad apprezzare. Insomma, il protagonista è fuori, ma non si hanno notizie sulla sua autonomia, sulla persona che uccide, su dove va, su cosa vuole... Cosa c'è in città? Così com'è toglie un po' il gusto di tutta la storia, l'ho visto come un finale frettoloso.

Sì, qui non finirò mai di scusarmi.

Pirata delle Alpi ha scritto:

siamo ancora nel 2017 e non sappiamo che cosa sono le sintebatterie, la plutossina (un veleno per cani? Dai, che scherzo!), il C-7 o questo tipo di cose. Capisco la volontà di far fare al lettore un tufo in un ambiente cyberpunk ma penso che sia meglio far capire di cosa si parla.

Eh, qui occorre che il lettore faccia un minimo sforzo per capire dal nome e dal contesto cosa siano gli oggetti. Come accennavo prima a Zakimos, mi pareva un buon modo per mostrare senza raccontare, contando di rivolgermi a un pubblico di lettori avvezzi a queste tematiche.

Pirata delle Alpi ha scritto:

Vediamo un po': c'è un'esplosione che uccide il nostro protagonista, ma uno scienziato riesce a ricuperare il cervello e a metterlo in un corpo cyborg. Mi dispiace, ma non è possibile! Con il soffio dell'esplosione (varie centinaia di gradi) il corpo è semplicemente incenerito, non è possibile ricavarne qualcosa e ancora meno un cervello!

Non è esattamente così. Fermo restando che quando qualcuno salta in aria i pezzi si recuperano lo stesso (non si tratta di una bomba atomica), i paragrafi 3 e 86 spiegano che la distruzione del corpo mediante cremazione è avvenuta dopo l'espianto del cervello.

Pirata delle Alpi ha scritto:

Altra cosa: l'autore ha voluto mettere dei limiti al nuovo cyborg, insistendo sulla fatica che fa ad abituarsi al suo corpo e questo è un bene. Ma come può saltagli in mente di voler combattere un  mostro mai visto prima, oppure fare uno sforzo per evitarlo, entrare nel sistema di aerazione, strisciare dentro (non è così facile) soprattutto se le pareti sono roventi e ci si deve spicciare per non  essere cotto vivo. Non ha senso, se non riesce neanche a correre, non può fare tutto ciò. Ma si va avanti, ci si ribella contro il professore, si va nel suo ufficio, i soldati InGen arrivano e lì... anche se non sa quanto tempo dura la sua batteria, se non riusciva a correre neanche un'ora fa, il protagonista uccide uno o più di questi soldati, frega le loro divise e la fa' franca fuori di questo dannato laboratorio... tutto ciò non mi sembra molto logico.

Proprio per il fatto che si sta "abituando" al nuovo corpo, il protagonista riesce pian piano a fare certe cose che prima non gli riuscivano. Comunque, se guardi bene, i combattimenti li vince solo grazie alla forza fisica, non certo alla coordinazione. Anche issarsi in un condotto di ventilazione non è difficilissimo, se si hanno braccia abbastanza forti.

Pirata delle Alpi ha scritto:

E poi, come fa' un tipo con un camice di ospedale (che copre il corpo a malapena) a portare un tablet, delle sintebatterie ed altri oggetti senza perderli durante tutte queste azioni?

Quando venni operato agli occhi lo scorso anno, indossai un camice che aveva due tasche piuttosto capienti, tanto che ci dimenticai dentro gli occhiali (per fortuna l'operazione era quella che li avrebbe resi superflui). Credo che un piccolo palmare, un chip, un derma, una batteria e una pistola di calibro medio possano benissimo essere contenuti nel camice del protagonista.

Pirata delle Alpi ha scritto:

InGen è la società che utilizza il DNA dei dinosauri in Jurassic Park (se ne parla molto nel primo romanzo. Poi, vediamo un loro elicottero nel primo film e se ne parla di più nel secondo film).

Esatto!
Il bello è che nemmeno pensavo a Crichton mentre scrivevo: ho fatto un riferimento inconscio.

Pirata delle Alpi ha scritto:

Il Plastacciaio è utilizzato in Warhammer 40'000 per costruire delle fortificazioni.

Non ne dubito, ma io pensavo piuttosto a Necromunda. Se non è zuppa, è pan bagnato.

Anima di Lupo ha scritto:

Che il misterioso autore sia un appassionato di Crichton, come me?

Ho letto il 90% della sua bibliografia, compreso il (pessimo) libro postumo sui pirati. Non è tra i miei autori preferiti, ma lo ammiro profondamente per il rigore scientifico.

ladymarian ha scritto:

ciao a tutti ho provato a scaricare l'allegato ma mi dice:

Not Found

The requested URL /components/com_agora/img/members/834/Cuore-di-Ferro.pdf was not found on this server.

Additionally, a 404 Not Found error was encountered while trying to use an ErrorDocument to handle the request.

Chissà se questa gentil donzella hai poi scaricato il racconto. Certo, se iniziamo a spaventare LE utenti in questo modo...

sancio ha scritto:

Il prologo l’ho trovato eccessivo, oltretutto non da indicazioni sul come e perché ci troviamo in una simile situazione, sullo scopo della mia missione originale. Sul finale cala il sipario improvvisamente e ci lascia altrettanti dubbi. Sarà stato sicuramente l’intento dell’autore ma espedienti come questi sono rischiosi da utilizzare, soprattutto in un corto. Almeno a me non sembra abbia giovato all’opera che risulta senza né capo né coda.

Sì, come dicevo altrove, avrei fatto meglio a tagliare un paio di pagine dal prologo (scritte giusto per il piacere di narrare una storia) e aggiungerle all'epilogo, criptico e "monco".

sancio ha scritto:

Non posso comunque non fare i complimenti all'autore perché in complesso è un buon corto.

Grazie mille!

Ubik ha scritto:

Manca inoltre un'introduzione di chi "siamo noi", del personaggio di cui andremo a vestire i panni. E sarebbe stato molto importante saperlo per sfruttare al massimo il twist che è il concept centrale di questo raccontogame.

E qui fai centro! Se non abbiamo un identità ben precisa, difficilmente ci dispereremo troppo nel perderla.

Ubik ha scritto:

Altro aspetto che si perde è la distinzione Equipaggiamento/Codici che, di fatto, non c'è. Fai una certa azione, segni un Codice. Fa una certa azione, trovi un oggetto, segni un Equipaggiamento. Eventualmente si arriverà a un punto in cui, se hai fatto la determinata azione (e quindi hai il relativo Equipaggiamento/Codice), si scatena la conseguenza. Entrambi servono a registrare azioni e, a livello di gioco, non si avverte distinzione fra i due.

Come accennavo sopra a Zakimos, la differenza è che il primo parametro viene usato a discrezione del lettore, il secondo a prescindere. È una differenza piccola? Sì, ma c'è.

Ubik ha scritto:

Lo switch che è il cuore di questo racconto mi è piaciuto molto e funziona molto bene.

Ti riferisci al 35, giusto?

Boole ha scritto:

- troppo facile da finire, non viene voglia di rigiocarlo più di un paio di volte, giusto per esplorare i due percorsi

Lo so, la facilità è sempre stata un mio chiodo fisso, essendoci poco tempo per leggere e valutare un racconto.

FinalFabbiX ha scritto:

Il corto è stupendo per quanto riguarda la scrittura, per cui mi sento di fare i complimenti all'autore. Uno stile frizzante, leggero, che scivola veloce senza farsi sentire: ci si trova ad arrivare alla fine senza neppure accorgersene.
Il regolamento, poi, è molto snello e ben applicato; la difficoltà è ben calibrata: si finisce con tranquillità al secondo tentativo (come è successo a molti utenti del forum, me compreso).
Nel complesso il tempo speso per leggere il corto è tempo ben speso, di cui assolutamente non ci si pente.

Grazie mille!

FinalFabbiX ha scritto:

Il vero problema del prologo, però, è un altro: abitua il lettore ad una pesantezza che non si ritrova quasi mai nel corto e quindi, di conseguenza, fa sembrare il resto del testo ancora più leggero di quello che non è.

In che senso? Non dovrebbe essere un pregio? Cioè, il lettore si sorbisce un prologo un po' lento, come dici tu, e poi si trova catapultato in un'azione frenetica.

FinalFabbiX ha scritto:

Neppure la parte game riesce in qualche modo a rendere il corto più longevo, dato che una vera e propria parte game con gestione dell'inventario, dei personaggi, dei combattimenti, ... non esiste.

I combattimenti sono gestiti "a logica", invitando il giocatore a scegliere l'alternativa migliore, come accade ai paragrafi 24, 29, 30, 43, 69 e 82 (magari alcuni li ho dimenticati).

FinalFabbiX ha scritto:

Altra mancanza sono gli enigmi: ce ne sono un paio, sempre a soluzione a bivi e sempre con la possibilità di scoprire la soluzione con l'oggetto giusto, ma raramente con una soluzione convincente.

Cioè? Anche qui non capisco a quali enigmi tu ti stia riferendo. Intendi le scelte da fare nell'avventura?

FinalFabbiX ha scritto:

La console giusta non è indovinabile. Certo, la guardia le è morta davanti, e quindi ti può indirizzare; ma se è morta, forse il lettore può pensare che il motivo ci sia, no? Si può ugualmente pensare che sia morta mentre tentava di aprire i cancelli, mentre si faceva i cavoli suoi (magari stava chiamando aiuto), che sia morta proprio perché ha sbagliato console.

Qui ho commesso io un grave errore, perché al 68 non spiego di fronte a quale consolle siano le gambe della guardia; se lo avessi fatto, sarebbe stato meglio, perché avrei fornito un indizio al lettore (è improbabile che una guardia sbagli la consolle del posto dove lavora).

FinalFabbiX ha scritto:

Il rapporto che abbiamo con Denam è surreale: il professore sa benissimo che ci siamo intrufolati nel laboratorio, e noi sappiamo benissimo che lui ne è a conoscenza. Chi di voi, se beccasse un intruso nella propria casa, si fiderebbe del ladro e, addirittura, gli affiderebbe un compito? È ovvio che, alla prima occasione, il prof ci disattiverà.

Denam è costretto a fidarsi del protagonista, che a sua volta è costretto a ricambiare: nessuno dei due ha alternative, se vuole uscire vivo dal laboratorio. Infatti i tradimenti avvengono quando si è al sicuro.

FinalFabbiX ha scritto:

Oltretutto, per chi avesse ancora dubbi (nota: non succede proprio per tutti i percorsi) succede che noi uccidiamo in faccia al professore il suo più caro amico due secondi prima che ci venga chiesto se secondo noi è dalla nostra parte o no.
Un applauso a chi si è fidato di lui.

Non mi pare di avere mai detto che Cypher sia il più caro amico di Denam. Anzi, il rapporto tra i due mi pare piuttosto teso e la guardia, via via che si avanza nell'avventura, risponde sempre peggio allo scienziato.

FinalFabbiX ha scritto:

Nota di demerito su qualcosa che non ho capito: perché spoilerare così tanto nel titolo? Caro autore, questo corto aveva il potenziale di farmi stupire del fatto che il protagonista sia un robot e farmi credere che il protagonista fosse lo stereotipo del cattivo. Bastava qualche cambiamento nel prologo, qualche modifica qua e là, ...

Il titolo, come detto, mi piaceva molto e lo trovavo suggestivo. Ancora una volta mi chiedo quanti leggiocatori siano rimasti sorpresi dalla rivelazione al 35.

FinalFabbiX ha scritto:

L'unica spiegazione che mi è venuta in mente è che senza questo il corto non sarebbe stato messo a tema, essendo già al limite così. Se così fosse, per me sarebbe abbastanza grave visto che vorrebbe dire che il tema è stato introdotto dopo (o peggio, che il protagonista è passato, durante le fasi della stesura, da "cattivo" a "cyborg"), ma non ne sono sicuro per cui lascerò il beneficio del dubbio.

Assolutamente no: il racconto è stato progettato fin dall'inizio con l'idea di un protagonista che scopre la propria nuova identità.

FinalFabbiX ha scritto:

A proposito, un'altra cosa poco chiara: ma la nostra forza?
In alcuni paragrafi ci viene fatto intuire che le nostre abilità di cyborg ci garantiscono una forza superiore, anche se ci dobbiamo abituare al nostro corpo. Riusciamo, infatti, a contrastare efficacemente alcune creature, visibilmente più forti di un umano, quando andiamo di forza bruta.

A me pare che, a te, la faccenda sia chiarissima: il protagonista ha una massa corporea e una forza fisica nettamente superiore a quella che aveva quando era fatto "di carne", avendo però perduto sensibilità e coordinazione.

FinalFabbiX ha scritto:

Altro problema (che mi pare di essere il primo a notare): ma il chip di accumulo/tablet di Denam? Ma sul serio ci serve che ce lo dica un tablet che siamo finiti nel mezzo di un'esplosione, non ci arrivavamo da soli, soprattutto dopo che è stato il professore a spiegarcelo un attimo prima?

I due oggetti, collocati non a caso in due percorsi distinti, hanno solo lo scopo di farci capire che Denam sta bluffando alla grande, perché del nostro corpo è rimasto solo il cervello;questo porta direttamente all'80, al quale si arriverebbe comunque non fidandosi di Denam.

FinalFabbiX ha scritto:

E soprattutto: chi ci garantisce che non sia possibile ricostruire il nostro corpo anche se è finito spiaccicato? Siamo in un laboratorio di genetica fantascientifico e non sappiamo di certo che cosa si può fare e cosa no: potrebbe benissimo essere che si possa creare un nuovo noi a partire da un capello, cosa, fra l'altro a cui noi stessi crediamo all'inizio quando crediamo che il nostro corpo sia stato ricostruito, malgrado sia chiaro e palese anche a noi che siamo stati colpiti da una gigantesca esplosione.

L'esplosione non è "gigantesca", anche perché è avvenuta dentro a una struttura sotterranea; diciamo che è stata sufficiente a uccidere il protagonista, danneggiando gli organi interni. La InGen ha raccolto il cervello e, anche se forse avrebbe potuto ricostruire il corpo, ha preferito incenerirlo e dedicarsi alla costruzione dell'androide.

FinalFabbiX ha scritto:

Abbondano poi le domande del tipo : chi siamo/ perché siamo qui / perché serve un soggetto non consenziente / che dovevamo rubare / perchè siamo stati traditi / (davvero tante altre), su cui non mi voglio soffermare perché ho fiducia in una futura risposta dell'autore che spero sia "è parte di un libronostro che sto scrivendo" e non sia una str*****a del tipo "eh, ma il finale aperto è meglio, perché così lascia spazio alla fantasia del lettore" perché a quel punto il racconto me lo scrivevo io e me lo votavo pure.

Mi spiace, ma temo che dovrai accontentarsi della "stramberia" (immagino fosse questa la parola misteriosa), perché il mio interesse era solo scrivere un racconto d'azione con colpo di scena verso il finale.

FinalFabbiX ha scritto:

Tanti dubbi, insomma, e davvero poche risposte, risposte che non ci sono in quella pagina (anche un po' mal impaginata, visto che si poteva benissimo andare a pagina nuova e sarebbe stato più leggibile) che è il finale.

Un momento! L'epilogo nel mio testo era perfettamente impaginato nella pagina 50. Mi sa che c'è stato un problema di conversione.

FinalFabbiX ha scritto:

Sono però in disaccordo con kagliostro riguardo alla figura di Denam:
io credo che sia un riferimento al Dottor Denam del fumetto Rat-Man che è, appunto, un professore che lavora in un centro di genetica in cui si fanno esperimenti su ibridi umani-piante; sarà chiaramente il misterioso (ma per niente, sappi che sei riconoscibilissimo  ) autore a pronunciarsi.

Indovinato! Lei ha vinto una bambolina!
La storia dei Vegetoidi è stupenda e, guarda caso, anche lì l'invasione avviene dall'interno.
A proposito, ma davvero avevi indovinato chi ero?

Dario III ha scritto:

Bravo Autore!

Grazie Lettore!
P.S. Ma poi hai votato?

Apologeta ha scritto:

Lo stile (al netto di qualche brutto refuso e della continua ripetizione di "a diritto" al posto di "diritto").

Mi sa che fosti proprio tu a correggermi "in mezzo di strada" per RV7. Si vede che mi mancava un editor. Avevo pensato di contattarti, ma poi ho deciso di autoprodurmi.

Apologeta ha scritto:

In generale, complimenti a chi ha scritto. Qui ci vedo tanto impegno e tanta capacità.

Grazie!

gpet74 ha scritto:

Il corto me lo sono letto sul cellulare durante le pause lavorative, questa settimana.

Figurati, è successo anche a me!

gpet74 ha scritto:

Bravo!

Grazie!

gpet74 ha scritto:

In alcuni punti del racconto si intuisce l'origine da master di GdR del narratore. Quell'abitudine a specificare sempre che la tal cosa si trova davanti a TE, che TU senti questo o quello, che viene colpita la TUA spalla... in un racconto nel quale il POV è saldamente e chiaramente piantato dietro gli occhi di un unico protagonista sono più che inutili, sono brutti. E' ovvio che la spalla colpita sia la tua e non di uno che passava di lì e che vedi qualcosa davanti a te... non è che c'è altra gente al tavolo, come in una sessione di GdR e tu, narratore, devi specificare sempre chi è il soggetto delle percezioni che vai a descrivere.

Sì, sono stato master per molti anni. Dici che mi è rimasto il vizio? Ora rileggo e controllo.

gpet74 ha scritto:

Mi riferisco ad un difetto assolutamente comune e che ha accompagnato tanti racconti lungo tutte le edizioni de I Corti: il fatto che questo racconto non sia stato pensato come un Corto!

E qui hai perfettamente ragione: nel progettare l'opera non ho tenuto conto del fatto che avrei dovuto limitarmi nell'estensione, impedendomi di fatto vari sviluppi potenzialmente interessanti.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

25 minuti sono un po' pochi per dare un parere.

Mi sa anche a me.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Uh: cyberpunk.

Già.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Beh, il prologo mi è piaciuto.

Meglio di nulla.
Confido che la prossima volta potrai fare di meglio.

Aloona ha scritto:

Presenti, purtroppo, alcune incongruenze e sbavature, evitabili con un pizzico di accortezza in più. Un esempio tra tutti: possiamo giungere al paragrafo 32 sia dopo che ci è stato strappato il lembo di pelle dal braccio, sia da quello in cui a subire lo squarcio è il petto, dopo essere stati "aggiustati". Arrivando da quest'ultima, non dovremmo "cercare di non guardare il pezzo di pelle mancante", visto che siamo "come nuovi" e con una camicia a coprirci.

Non lo trovo così incongruo: la camicia (che in realtà è un camice) è stata sbottonata e il fatto di essere "come nuovi" si riferisce alla funzionalità, non potendo il dottore ricostruire in due minuti un intero pezzo di pelle sintetica.

Aloona ha scritto:

Non c'è nemmeno una ragione plausibile per cui, altrove, dovremmo rischiare la pelle per prendere una Sintebatteria dal robot in disuso, non sapendo ancora che lo siamo diventati anche noi e potrà servire a ripararci.

Una batteria può avere tanti usi, come ci insegnano altri autori: alla fine è un classico dell'Eroe Cleptomane prendere tutto ciò che non è inchiodato al suolo.

babacampione ha scritto:

L'autore di questo Corto deve essersi ispirato a Robocop (nella versione del film degli anni 2010, non quello degli anni 80) per costruire il protagonista, che mi ricorda davvero quel personaggio, sia nella descrizione fisica, sia nei pensieri e nei dubbi che ne offuscano la mente.

Mi spiace, ma quel rifacimento non lo ho mai visto, soprattutto dopo avere letto la recensione del Dottor Manhattan. Ho amato alla follia il primo film del 1987 (un po' meno i sequel) e non ho voluto rovinarmi il ricordo.

babacampione ha scritto:

E assomiglia anche alla Creatura del Male, nella sua crescente autocoscienza.

Grazie per il paragone: FF24 lo ritengo un capolavoro!

Hyeronimus ha scritto:

Lo stile narrativo è impeccabile e c'è chi sicuramente ne sarà invidioso, nonostante ciò personalmente ho dovuto leggere alcune parti due volte perché mi sfuggivano spesso degli elementi. Non penso di essere stupido io nè tantomeno scarso l'autore, anzi. Penso che il problema sia semplicemente la mancanza di piccoli elementi in più, banalità e ripetizioni che aiutano il lettore a memorizzare avvenimenti e personaggi.

Ecco, su questo punto vorrei approfondire un po', perché spesso in passato ho ricevuto lodi per la parte narrativa e critiche per quella ludica. Cosa è precisamente che ti ha reso difficoltosa la concentrazione?

GGigassi ha scritto:

Concorso Che Comprende Corti Coi Cyborg Cazzuti Coi Contro Coglioni Che Combattono Contro Clown/Creature Criogeniche Collezionando Codici

...Colpendoci Con Coraggio Che Certo Cresce Con Costanza, Cosa Che Conta.


Bene, eccoci alla fine! Se siete ancora con me, vi ruberò qualche altro minuto per spiegarvi come io abbia creato questo racconto. Fin da subito avevo in testa l'idea del robot che, tra i personaggi possibili, mi consentiva di introdurre il colpo di scena.
Non avendo voglia (e forse capacità) di escogitare un sistema di gioco complesso con meccaniche ben calibrate, ho deciso di puntare sul sempreverde simil-RV e dedicarmi a colpire il lettore con la parte narrativa. Ce l'ho fatta? Direi "ni", perché ci sono troppi refusi, che vanno a inficiare quello che dovrebbe essere uno dei miei punti di forza. Se e quando parteciperò nuovamente ai Corti, mi imporrò di rileggere bene il testo, a costo di farmi sanguinare gli occhi.
Il resto del racconto deve molto a varie fonti, alla quali ho attinto anche inconsciamente e che molti di voi hanno riconosciuto. L'aver "condensato" titolo, regolamento e scheda in una pagina, me ne ha lasciate ben nove tra prologo ed epilogo. Purtroppo non sono riuscito a dividerle in modo equilibrato.
In definitiva questo corto non è la mia opera meglio riuscita, ma conto di dargli una "rinfrescata" eliminando refusi, ripetizioni e correggendo i link, prima di presentarlo a Prodo per la raccolta del 2017. Mi rimane però il dubbio di quanti siano stati davvero sorpresi dalla rivelazione che il protagonista è stato trasformato in un cyborg. Fatemelo sapere nei commenti, ci tengo!

Concludendo, grazie a tutti per avere giocato! Adesso corro a spulciare le altre discussioni.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: 1° racconto: Cuore di Ferro

Rygar ha scritto:

c'è una differenza fondamentale: l'Equipaggiamento viene usato
a discrezione del giocatore, i Codici sono variabili che si applicano a prescindere.

Verissimo. Non ci avevo pensato. Ho commesso un altro errore e me ne scuso.

Rygar ha scritto:

o non sarei sicuro: a livello narrativo mancherebbe il coup de théâtre della rivelazione (35 e 32), che consente al lettore di rivedere sotto una diversa luce tutti gli indizi presentati lungo la narrazione (a partire dal titolo).

Vero anche questo, infatti la mia critica era rivolta unicamente alla parte "gioco". Dal punto di vista narrativo sei stato il più bravo a rendere il protagonista robot.

Rygar ha scritto:

mi stupisce che ancora ci sia gente che lo chieda

Tieni conto però che il bando prevedeva espressamente che i corti fossero comprensibili e giocabili da una persona di comune esperienza. Va da sé che un'opera strettamente di genere non possa far affidamento sulle conoscenze pregresse dei lettori per essere compresa e apprezzata.

Rygar ha scritto:

Mi rimane però il dubbio di quanti siano stati davvero sorpresi dalla rivelazione che il protagonista è stato trasformato in un cyborg.

Onestamente? Appena ho letto il titolo e il prologo ho intuito che l'autore fossi tu e capito dove saremmo andati a parare conoscendo il tuo amore per un certo tipo di narrativa. In generale nel racconto non è mai successo nulla che non mi aspettassi da una storia di questo tipo, che è poi il motivo per cui non mi ha convinto pur essendo ben strutturato. A mio avviso sei stato davvero bravo a rifarti a certi archetipi, ma lo sei stato così tanto da rendere prevedibile gli eventi collegati a questi ultimi. Credo sia un limite dei corti "di genere", perché la carenza di spazio non può permettere di sviluppare i cliché in qualcosa di più di semplici citazioni.

Zakimos
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Re: 1° racconto: Cuore di Ferro

Io non sono tra quelli sorpresi: si intuiva benissimo. Ma mi è piaciuto lo stesso.

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Aloona
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Re: 1° racconto: Cuore di Ferro

Zakimos ha scritto:

Tieni conto però che il bando prevedeva espressamente che i corti fossero comprensibili e giocabili da una persona di comune esperienza. Va da sé che un'opera strettamente di genere non possa far affidamento sulle conoscenze pregresse dei lettori per essere compresa e apprezzata.

Ho letto l'art. 8 del bando, ma lì si parla di un (eventuale) regolamento, che deve comunque essere comprensibile. Io ho inteso la locuzione "generico lettore" come riferimento a una persona che ha appunto esperienze di lettura, ma non necessariamente conosce librigioco o giochi di ruolo.
Per lo stesso motivo sbuffai quando una mia beta-tester nel 2013 mi chiese cosa fosse una "daga" (in un racconto fantasy).

Zakimos ha scritto:

Rygar ha scritto:

Mi rimane però il dubbio di quanti siano stati davvero sorpresi dalla rivelazione che il protagonista è stato trasformato in un cyborg.

Onestamente? Appena ho letto il titolo e il prologo ho intuito che l'autore fossi tu e capito dove saremmo andati a parare conoscendo il tuo amore per un certo tipo di narrativa. In generale nel racconto non è mai successo nulla che non mi aspettassi da una storia di questo tipo, che è poi il motivo per cui non mi ha convinto pur essendo ben strutturato.

Addirittura dal titolo!? Sono davvero tanto prevedibile. Non che la cosa mi dispiaccia (sono altri i difetti in un autore), ma devo prenderne nota.

Aloona ha scritto:

Io non sono tra quelli sorpresi: si intuiva benissimo.

Capisco. La scelta era tra essere onesto con il lettore, fornendogli tanti indizi, o "barare", rivelando la verità senza preavviso.
Ho scelto la prima opzione.

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Rygar
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Re: 1° racconto: Cuore di Ferro

Rygar ha scritto:

Addirittura dal titolo!? Sono davvero tanto prevedibile. Non che la cosa mi dispiaccia (sono altri i difetti in un autore), ma devo prenderne nota.

"Non sei tu", è il bando. Partecipare con "CUORE di FERRO" a un contest in cui il protagonista può essere un robot è uno spoiler automatico; in altri contesti il lettore avrebbe potuto pensare ad altro. E' lo stesso problema che ha penalizzato Firenze (canzone triste).

Zakimos
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