Un corto molto originale che tratta di un tema sempre attuale: il testamento.

Bene la narrazione, con dei personaggi molto caratterizzati con tanto di particolari. Le vicende della famiglia della cliente mi sono sembrate molto divertenti.
Dal punto di vista ludico, ci siamo, anche se è difficile ricordarsi di tutto (almeno per me) e essere sicuri di aver trovato il finale giusto.
Ahimè, non credo che il tema sia rispettato.

Un corto semplice, originale, divertente e fatto bene. Il mio voto è 7.

Il primo e l’ultimo Corto in concorso quest’anno presentano molti punti di contatto: entrambi hanno una protagonista donna, entrambi non hanno i link multimediali ed entrambi secondo me non rispettano il bando doppiamente, non centrando il tema e presentando delle meccaniche di gioco che sarebbero ottimali concedendo al leggiocatore la libertà di prendere appunti. Per il resto, ovviamente, i due Corti sono molto diversi ma non ho potuto fare a meno di notare questa coincidenza.

Come i Corti a tema LGBT+ di quest’anno, anche questo propone una possibile valvola di sfogo (cioè un mercato) di cui approfittare con la rinascita del settore: dei “manuali giocabili” su come si svolga una professione. Ciò non toglie che non credo che sia un Corto adatto per il concorso di quest’anno.
Il taglio è umoristico ma fino a un certo punto e l’autore dimostra (o simula, per me che sono profano è la stessa cosa) una grande competenza nel settore. Ho apprezzato il fatto che il bivio iniziale 6-8, apparentemente “falso”, sia stato usato per fornire informazioni aggiuntive e quindi dare suggerimenti sulla leggiocata ma anche sugli aspetti psicologici del lavoro di notaio.
Ho notato che la sillabazione delle parole è sbagliata: “ni-e-nte” invece di nien-te, “tu-tto” invece di tut-to, ma visto che è la cliente a dirlo voglio pensare che sia una scelta stilistica per sottolinearne l’ignoranza, per quanto già abbondantemente conclamata!
Il Corto in sé è un bel terreno minato, ho dovuto leggiocarlo varie volte prima di venirne a capo. Questo è sicuramente un punto a suo favore. Purtroppo al 9 ho ben pensato si sommare i numeri che compaiono, spoilerandomi quello che mi aspettava al 29.
Ho trovato molto apprezzabile il fatto che si possa concludere (amaramente) anche con uno solo dei dati richiesti.

Questione tema: sin dalla prima leggiocata ho cercato informazioni su cosa avesse fatto il fratello della signora Pasqualini di così orrendo nel passato per farsi odiare così tanto, sperando magari in un colpo di scena. Queste informazioni non venivano mai fuori e alla fine mi sono rassegnato a constatare che “le scelte del passato” in pratica non ci sono, se non quelle di un generico astio perché il padre trattava meglio i figli maschi. Anche se l’autore avesse voluto sottintendere delle cause senza esplicitarle per me non sarebbe bastato, anche perché il riferimento finale a quali scelte sarebbero state più appropriate sa tanto di excusatio non paetita. Siamo decisamente fuori tema, insomma.
Altra considerazione: come nel caso del primo Corto sulla ragazzina-strega, anche qui non è così facile ricordarsi tutti i numeri e le parole senza prendere appunti (ma non siamo a quei livelli, comunque).

Ribadisco che l’idea del Corto in sé è buonissima come l’occasione che offre di impostare un mercato di “simulatori di professioni” (se non esistono già), ma per il concorso di quest’anno non va affatto bene. Date le molte analogie con il primo Corto applico il principio Simul Stabunt Simul Cadent e pertanto gli do 5 (cinque).

2p2z ha scritto:

Coincicredo?! Io non denze! (così rassicuro Bob che leggo veramente la gazzetta  )

Mi stai dicendo che nella prossima gazzetta non posso più permettermi di scrivere boiate? Allora mi tocca scriverla seriamente (quindi niente battute o meme, mi spiace XD)

2p2z ha scritto:

powerbob ha scritto:

2p2z ha scritto:

Coincicredo?! Io non denze! (così rassicuro Bob che leggo veramente la gazzetta  )

Mi stai dicendo che nella prossima gazzetta non posso più permettermi di scrivere boiate? Allora mi tocca scriverla seriamente (quindi niente battute o meme, mi spiace XD)

Giammai!

Buon per me, anche perché l'ho già finita di scrivere e non mi andava di rifarla in maniera più seria XD
Se dovessero esserci abbastanza reazioni, potrei anche pensare di realizzarne una speciale per la fine del concorso 

Questo corto è fatto benissimo, ma mi rendo conto che la frase messa così non renda l'idea di ciò che intendo. Cerco di essere più efficace: questo corto ha imperfezioni (leggere) nella struttura e si potrebbe discutere a lungo sull'attinenza al bando (anche io confesso di averla interpretata come "eredità materiale" e basta), ma ha una cosa che nessun altro lavoro in gara possiede: È REALIZZATO COME UN LAVORO PROFESSIONALE.

Questa cura si percepisce in tutto: impaginazione, testi, argomento, testo extradiegetico, linguaggio utilizzato, messaggi nascosti, ritmo. È il primo e unico corto tra quelli visti nel concorso che potrebbe essere preso così com'è (o quasi) ed essere pubblicato. Se uniamo a ciò l'argomento trattato e come lo si affronta, posso io restare indifferente o anche solo un poco tranquillo? La risposta è ovviamente no, e infatti De Cuius mi ha fatto saltare sulla sedia dall'entusiasmo.

Come detto giorni fa, la battuta sulla legittima è così vera da fare male ed è solo uno dei momenti in cui si respira una sensazione di "gioco" perfetta, studiata, in cui ogni singola parola è stata inserita per un motivo e in cui a ogni momento ridanciano si accompagna un messaggio più o meno nascosto e mai invasivo, mai moralizzante, ma non per questo debole. Il sottotesto femminista davvero non poteva essere reso meglio di così e farebbe riflettere chiunque, anche il maschilista più indefesso, per come subdolo ed efficace si insinua tra le pieghe della narrazione, senza essere mai "sbattuto in faccia". Non so se nel mio "Luna", che partiva con le medesime intenzioni, io sia riuscito a raggiungere lo stesso risultato, ma De Cuius ce la fa, imbastendo nel mentre un gioco tutt'altro che semplice ma comunque mai frustrante né eccessivamente complicato.

Per fare tutto questo popò di roba, si è perso forse un pochino di vista il tema del concorso, ma è davvero l'unico difetto che riesco a trovare in questo lavoro - o meglio: l'altro è che, per esperienza, so che questo genere di prodotti non interessano più di tanto al mass market, anche se il successo di quindici anni fa di Phoenix Wright e Professor Layton aveva illuso un po' tutti noi del contrario (ma dopotutto sono anche passati quindici anni e entrambe le serie sono sostanzialmente morte).

Non so quindi se questo lavoro potrà essere scelto per una pubblicazione, ma so per certo che la persona che ha scritto queste righe DEVE pubblicare un librogame, lei come chi ha scritto Dimentica: penso infatti che nessuno dei due l'abbia fatto, per l'assenza dei link ipertestuali, e non sarò contento finché ciò non accadrà.

Il mio voto mentale è 10. Per il discorso tema, mi sento in dovere di abbassare a 9,5.

E il mio ringraziamento per questa bellissima esperienza di lettura.