gpet74 ha scritto:

Un diverso tipo di approccio...
Secondo me tale approccio potrebbe essere  il sistema usato nel suo corto da Kingfede (mi pare fosse lui, non vorrei fare una gaffe) che prevede il combattimento narrato , che si dipana attraverso un certo numero di paragrafi senza mai spezzare la lettura ma, al contrario, dando una sensazione di partecipazione molto maggiore delle varie tabelle del destino e combattimenti classici. Il tutto senza inficiare l'uso di dadi o di regolamenti anche complessi.

Così su due piedi mi ricordo che anche il n°5 della collana D&D: Ninja! utilizzava un sistema di combattimento narrativo e con risultati davvero eccellenti.

Forse allora avrai apprezzato anche i combattimenti della serie "Ninja", sono un pò meno schematici del classico tiro di dado..

gpet74 ha scritto:

Sapevo di fare una gaffe ma che volete... andare a controllare era troppo faticoso. 

Comunque mi riferivo a Beowulf e permango dell'idea che i combattimenti narrati siano la soluzione migliore. Certo non devono essere troppi altrimenti le dimensioni del volume lievitano. Ma in fondo anche questo sarebbe un guadagno collaterale: Ormai i LG basati su sterminio&vendetta mi dicono più poco.

Dopo la sperimentazione con il corto, io ho capito che non si può escludere del tutto la componente casuale dai combattimenti...
In Beowulf l'avevo de tutto estirpata per seguire la condotta filosofica, citata anche dal protagonista, de "la Fortuna non esiste".

Quello che mi sto impegnando a fare è però rendere più interessante la componente casuale. Oltre al mazzo di carte, ho già un paio di altre idee pronte da sperimentare al Concorso di quest'anno ;-)

A me, sinceramente, più del discorso "chiudi il libro per tirare i dadi/consultare tabella del destino", da più fastidio il fatto di dover portarmi dietro matita e gomma + un foglio per registro di avventura e note, perchè molto spesso leggo LG mentre sono in viaggio su autobus e corriere
Ma questa è un'altra storia!
Il fato deve esserci in un LG, l'importante è che non dòmini sulle scelte effettuate dal lettore (vedi alcuni libri della serie Alla Corte di Re Artù che, per quanto belli, secondo me abusano troppo del tiro dado per le questioni di vita e di morte).

Ecco, esistessero tutti i librigame E.ELLE (o la maggior parte) per APP Iphone/ipad/ipod, direi che correrei a comprarlo
Oppure anche qualcosa per Nintendo DS sarebbe utile...

Giusta la considerazione di suamondi sull'impressione di scomodita' di carta e penna, oramai malsopportata in tempi di PC e iphone... va pero' detto che la possibilita' di "segnarsi qualcosa" svolge l'importante funzione di "registro di stato",  cosa pressoche' indispensabile in ogni regolamento di gioco non banale... si possono pero' escogitare delle alternative (piu' o meno complesse/efficaci)

Parlandone gia' sul vecchio forum anni fa, avevamo ipotizzato: 

-librigioco basati sulla "memoria dei 5 minuti", ovvero non c'e' un registro con carta e penna perche' tutto quello che serve ricordare puo' essere facilmente tenuto a mente dal giocatore. Facciamo un esempio elementare: negli scontri vince chi arriva per primo ad infliggere tre ferite (invece di star li' a conteggiare complessi punteggi attacco/energia etc...)
Per i settaggi piu' generali e a piu' ampio raggio si fa invece uso di paragrafi cosiddetti di "save point". Ovvero: se passi da quel paragrafo ( o riprendi la partita da esso) significa che possiedi lo spadone (e non l'arco, ad esempio) ...e il testo sucessivo ne terra' conto.
In realta', le cose non sono cosi' semplici come ora brevemente riassunte (la "memoria dei 5 minuti" richiede di tener presente certe considerazioni non banali ) tuttavia e' possibile fare dei librigioco senza carta e penna di una certa sofisticazione..

-librigioco con segnalibri. Il segnalibro e' per sua natura un "flag-promemoria" fisico. Per fare l'esempio piu' banale: se devo ricordarmi dove ho sospeso una partita, potrei scrivere un numero di paragrafo su un registro... oppure potrei infilare un segnalibro tra le pagine e avrei ottenuto lo stesso risultato, no? 
Se ne parlo' sul vecchio forum quando descrissi una sorta di librogioco sperimentale, ispirato alle "adventure testuali", che realizzai nel 1985. Esso non aveva alcun registro, tuttavia ogni oggetto interagibile nel gioco era costituito da un segnalibro che il giocatore poteva talvolta prendere e portare con se durante la partita. Arrivati ad un certo paragrafo, ad esempio, il testo chiedeva "hai la chiave "tal dei tali"? Bene! Puoi aprire la porta! Altrimenti..." ...e cosi' via.
Se si doveva sospendere una partita si lasciavano tutti i segnalibri nella pagina corrente che facevano cosi' anche da segnaposto per riprendere il gioco...
(  Per la cronaca: purtroppo quell'antenato di "librogame" e' andato perso, tuttavia proprio pochi giorni fa ho ritrovato alcuni dei segnalibri usati all'epoca (25 anni fa... Gulp!). Se qualcuno e' curioso, posso scannerizzarli che li mettiamo nel museo "archeologico di Lgl"...      )

@drystan: il mezzo elettronico come portatore di contenuti... ok!
Solo attenzione a non farsi abbagliare delle sirene. Ad esempio, direi fortemente NO ad un "librogame" elettronico dove - con la scusa di liberare il giocatore dai conteggi carta&penna - gli scontri vengano sostituiti con degli allegri sottogiochini che nulla hanno a che col concetto di  "narrativa a bivi", anima fondamentale del librogioco.
E' un rischio che corsero i nostri cugini delle "avventure testuali" quando uscirono i moderni computer con mouse & icone.
Invece di usare un parser, digitando le frasi, venne l'idea di poter cliccare direttamente il testo a schermo, magari facendo apparire una comoda tendina di selezione tra le opzioni possibili.
Questo approccio pero', ci si rese conto stava snaturando le adventure testuali, traformandole quasi in avventure alla Lucas, giusto col testo al posto della grafica. E si fece subito marcia indietro, troncando ogni esperimento in simili (pericolose) direzioni...